Lunedì 30 gennaio 2023 – “Anziani e persone fragili non possono più attendere. Ma perché il piano sanitario regionale possa davvero vedere la luce,serve una chiara assunzione di responsabilità da parte della politica, una scelta di indirizzo decisionale. Non ci si può nascondere dietro le indicazioni dell’Agenas.
Per Bardi e il centrodestra è tempo di decidere. Infine parti sociali e rappresentanti della specialistica ambulatoriale privata devono essere coinvolti a pieno titolo”.
E’ il monito che il segretario della Uil Pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro, ha lanciato alle istituzioni regionali, a pochi giorni dall’incontro aperto al San Carlo dove sono state illustrate le proposte dell’Agenas sulla gestione della sanità lucana.
“Ringraziamo il direttore Mantoan per la sua puntuale spiegazione – afferma Vaccaro – io ero lì e ho potuto ascoltare i suoi preziosi suggerimenti. Dall’altro lato invece, sono rimasto profondamente amareggiato per l’atteggiamento dei nostri amministratori regionali, sprovvisti di proposte concrete.
In quasi quattro anni al governo della Regione non hanno prodotto granché, se non uno scollamento con sindacati e associazioni e soprattutto con la sanità privata.
“Adesso però non c’è più tempo da perdere – prosegue il segretario dei pensionati della Uil – ciascuno deve cedere un pezzo di sovranità e forse anche di interessi personali, perché si raggiunga subito una riorganizzazione valida ed efficiente. I cittadini sono esausti, servono soluzioni immediate”.
Di qui le richieste della UilP. “In Basilicata su 545mila residenti, 130 mila sono quelli con più di 64 anni mentre i grandi anziani (con 85 anni e più) sono 22 mila per una media del +34,1%, contro il +29,4% del dato Italia.
Questo significa che la maggior parte dei destinatari delle cure sono anziani. Spesso soli o residenti in paesi arroccati sulle nostre alture, in una regione dove la carenza di collegamenti è l’altra grande emergenza.
Per questo garantire servizi immediati dovrebbe essere la regola. Pensiamo che le Case di comunità sui territori debbano essere frutto di un disegno ragionato ed equilibrato tra pubblico e privato. Il pubblico da solo non ce la fa ad abbattere le liste d’attesa.
L’assistenza domiciliare – prosegue Vacacro – deve diventare il cardine su cui far girare l’intero sistema, insieme alla telemedicina, alla formazione dei cosiddetti infermieri di quartiere. Ma per fare questo abbiamo bisogno professionisti.
Il direttore Mantaon ha detto che serviranno almeno due anni per rinfoltire l’equipe medica e infermieristica. Ma intanto i nostri amministratori non sono giustificati a restare a braccia conserte. Bisogna investire, attirare nuovi laureati applicando benefit agli stipendi. Bisogna programmare. Questo è il momento di farlo.
Per Bardi e Fanelli- conclude Vaccaro – non è più tempo di procrastinare in attesa di nuove elezioni. I lucani non possono più aspettare”.