Martedì 24 gennaio 2023 – Si è tenuta ieri in Regione e in videoconferenza la riunione del Tavolo della trasparenza sulla Trisaia di Rotondella nel corso del quale sono state illustrate le procedure di dismissione e messa in sicurezza dell’impianto nucleare di trattamento e di rifabbricazione di elementi di combustione, situato nel Centro di ricerche Enea-Trisaia di Rotondella.
A presiedere i lavori l’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico, accompagnato dal direttore generale dell’Ambiente del territorio e dell’Energia, Roberto Tricomi.
Per Sogin, società di Stato incaricata del “decommissioning”, il complesso delle operazioni di decontaminazione, smontaggio e rimozione delle strutture e delle componenti dell’impianto nucleare è intervenuto il responsabile della disattivazione impianti, ing. Vincenzo Stigliano.
Stigliano ha illustrato le attività finalizzate allo stoccaggio a secco del combustibile attualmente presente in piscina e le attività del programma di sorveglianza radiologica e del monitoraggio degli effluenti liquidi e aeriformi.
Illustrate anche le attività finalizzate alla cementazione del prodotto finito con annessa realizzazione di un edificio temporaneo di deposito per il quale è stato pubblicato un avviso per selezionare gli operatori economici interessati.
Marco Citterio, direttore infrastrutture e servizi di Enea ha illustrato le indagini in atto per l’individuazione della fonte di inquinamento da Magnox sia nei serbatoi, sia attraverso il monitoraggio della falda verificatasi nei tempi di operatività del Magnox.
Collegati al Tavolo anche funzionari dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione – ISIN che hanno fornito notizie circa le attività di vigilanza dello Stato di avanzamento delle attività che sono state organizzate.
Il sindaco di Rotondella, Gianluca Palazzo, ha sollecitato la necessità del massimo impegno delle istituzioni locali e della Regione per conoscere quanto prima le cause di un inquinamento rilevante che incide sulla popolazione. Chiesto anche a Sogin un incontro sui territori per attività di informazione. Dello stesso tono anche l’intervento di Giovanni Desantis, consigliere provinciale di Matera.
Donato Ramunno, direttore generale Arpab, ha illustrato l’attività delle centraline di monitoraggio della radioattività a monte e a valle del centro Itrec e i tempi delle eventuali attività di bonifica. Le associazioni presenti hanno chiesto una maggiore periodicità del Tavolo della Trasparenza, la pubblicazione dei vari controlli effettuati, notizie sul Piano di emergenza, i dati sulla caratterizzazione dell’area.
“Lo stato di sicurezza del Centro della Trisaia è tra le priorità del governo regionale” ha detto, a conclusione dei lavori, l’assessore Latronico che “ha escluso categoricamente che in Basilicata si possa realizzare un sito unico per le scorie nucleari.
Oggi abbiamo fatto una puntuale disamina sui lavori in corso e sulla tempistica legata alle attività di decommissioning. Vogliamo continuare in questo percorso – ha aggiunto l’assessore – insieme a tutti i soggetti territoriali interessati, tra cui i sindaci, i portatori di interessi primari, le associazioni ambientaliste e i soggetti sociali.
Con il supporto di Arpab, che collabora con la Regione Basilicata per tutti i monitoraggi delle matrici ambientali, dobbiamo puntualmente monitorare la campagna di decommissioning attuata da Sogin ed Enea.
Abbiamo interesse a fare il punto sul lavoro fatto e su quello da fare e di dare impulso a queste attività in piene condizioni di sicurezza ambientale. Dobbiamo far sì che le popolazioni siano informate e che l’ambiente sia preservato”.
LA TRISAIA DI ROTONDELLA
Negli anni 60 fu realizzato nel Centro di ricerca Enea-Trisaia di Rotondella un impianto pilota per verificare tecnologie, materiali e costi per il recupero di Uranio da elementi di combustibile nucleare esaurito.
nel 2003 l’ITREC fu ceduto dall’ENEA alla SOGIN Spa per procedere al suo smantellamento e conseguente risanamento ambientale.
Negli anni sono stati trasferiti nell’impianto 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio provenienti dal reattore sperimentale Elk River (Minnesota).
Nel 1987, a seguito del referendum sul nucleare, le attività sono state interrotte. Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza dell’impianto a tutela della popolazione e dell’ambiente attraverso la cementificazione del materiale contenuto.