Lunedì 16 gennaio 2023 – “Dopo l’annuncio oggi del Presidente Bardi di un percorso per la produzione di idrogeno green siamo in attesa di capire con chiarezza la strategia che ha in mente la Regione sull’attuazione del Progetto”.
Lo dichiara Vincenzo Tortorelli, segretario generale della Uil Basilicata (foto copertina).
“Per ora – prosegue – registriamo che la nostra sollecitazione ad un’accelerazione ha avuto il suo primo effetto con il confronto finalmente avviato.
Ma non è ancora chiaro come si vorrebbero raggiungere gli obiettivi, per noi fondamentali, dello sviluppo, della nuova industrializzazione, rilanciando e recuperando aree dimesse, di salvaguardia dell’attuale e di nuova occupazione. Per questo vigileremo nelle fasi successive perché certamente non possiamo accontentarci di dichiarazioni di principio e di annunci.
Anche oggi abbiamo registrato che per il Presidente Bardi e la sua Giunta il coinvolgimento delle parti sociali è “a cose fatte”, una formalità, come dimostra il Bando che ci è stato presentato.
Non desistiamo però nel rivendicare – ribadisce Tortorelli – la vera concertazione sociale e con essa il coinvolgimento dei grandi player che operano in Basilicata a cominciare da Eni, Total e Stellantis. Non ci interessa essere i “primi della classe” quanto piuttosto non sprecare questa opportunità per garantire il passaggio verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
Il nuovo corso della relazione tra attività estrattiva e Basilicata non può che essere ancorato a quattro pilastri tematici fortemente interconnessi: ambiente, sicurezza, lavoro, investimenti.
La Uil – conclude Tortorelli – è pronta a raccogliere la sfida e ad incalzare il Presidente Bardi e la Giunta, contestualmente al Governo e ai Ministeri che hanno responsabilità dirette nell’attuazione delle Missioni del Pnrr. Senza perdere di vista delle attuali emergenze di aree industriali che al di là dell’idrogeno hanno problemi essenziali da risolvere come quello della pubblica illuminazione, delle strade e dei servizi, riconducili a problemi di gestione che Apibas dimostra di non essere in grado di affrontare”.