Domenica 8 gennaio 2023 – “Anziani e fragili messi ai margini da questo centrodestra. Sullo stop della sanità privata la regione faccia un mea culpa e sulle case di riposo è necessario un commissario nazionale per la normativa sull’accreditamento. In questi anni chiusura e lassismo “.
E la denuncia di Carmine Vaccaro, segretario regionale della Uil Pensionati.
“In viale Verrastro non c’è posto per i diritti di anziani e fragili. E quel che è peggio- prosegue Vaccaro – è che ad oggi non si scorgono margini di volontà, di impegno reale per invertire la rotta. Le ultime notizie purtroppo ne sono l’ennesima conferma.
Dalle irregolarità riscontrate dai Nas in una casa di riposo del Potentino, al blocco delle prestazioni della sanità privata, con pesanti ripercussioni su persone gravemente malate e pensionati a basso reddito.
Questo centrodestra ha deciso di lasciare ai margini della società le persone deboli perché dopo i ripetuti appelli di questi anni, da parte delle associazioni, di noi sindacati e degli stessi cittadini, si ricade sempre negli stessi errori, non avendo peraltro fatto nulla per risolvere le questioni. Non ci sono più scuse.
“Siamo increduli di fronte al lassismo che ha caratterizzato la politica di questi anni. Il Covid, la pandemia, non hanno insegnato nulla. La bruttissima vicenda della casa di riposo di Marsicovetere dove nel settembre 2020 morirono 22 anziani è passata in sordina, nonostante le richieste dell’Arssab e delle segreterie delle organizzazioni sindacali dei pensionati, guidate dalla UilP. In quella struttura autorizzata per ospitare 22 anziani ve ne erano 49. E oggi un altro intervento dei Nas che, per mancanza di requisiti autorizzativi, strutturali, organizzativi e funzionali, hanno chiuso un’altra struttura per anziani nel Potentino”.
“Il problema è a monte – prosegue Vaccaro- in ripetute occasioni noi, come pure l’Arssab, abbiamo chiesto un tavolo per discutere sulla possibilità di fornire un dettagliato profilo normativo per l’accreditamento delle strutture socio-sanitarie.
Tra Rsa, case di cura, case di riposo, diventa complesso anche classificarle e così fissare delle disposizioni ben precise. Siamo arrivati all’assurdo che pur di guadagnare di più, alcune imprese riempiono i locali oltre il numero consentito. In barba al principio di decoro e igiene di cui le persone anziane e fragili hanno enorme bisogno.
Ma dalla Regione – denuncia Vaccaro – silenzio, per noi non c’è stata udienza. Se non ci sono le capacità (o forse la volontà) di impostare l‘iter normativo per la regolamentazione del comparto, allora suggerirei alla giunta regionale di farsi guidare in tal senso da un commissario o da una commissione tecnica, facendo appello al governo nazionale”.
“E non ci meravigliamo – prosegue Vaccaro – se con il blocco della sanità privata un’ennesima tegola si stia abbattendo sulle categorie più fragili.
L’assessore Fanelli chiede alle strutture private di fare un passo indietro dallo stop delle prestazioni? Ma perché si è deciso di convocare i referenti in un tavolo in Regione solo l’11 gennaio? Dal 2 all’11 passano 10 giorni. Sarebbe bastato farlo prima. Le parole non bastano, servono i fatti. E forse anche un mea culpa.
Senza contare che i referenti dell’Unità di crisi hanno ripetutamente esposto il problema. Anche qui silenzio o meglio nessun margine di mediazione da parte della Regione.
Il risultato? Ci ritroviamo anziani, persone gravemente malate, pazienti oncologici, ma anche giovani, magari senza lavoro o con la crisi che corre con redditi bassi e pensioni minime, costretti a dover affrontare a proprie spese l‘intero importo della prestazione che prima veniva offerta in convenzione con il sistema sanitario regionale.
E per giunta a causa dei ritardi della sanità tradizionale, con liste d’attesa infinite. Al nostro sportello è quotidiano l’andirivieni di segnalazioni. Da parte di pensionati che non ce la fanno più. Noi diciamo basta.
Si trovi il coraggio e la volontà di risolvere davvero i problemi dei lucani, perché- conclude Vaccaro – se la Basilicata è costretta ad andare avanti così senza soluzioni in attesa che i problemi si risolvano da soli, allora è meglio tirare la spina e voltare pagina.
Il presidente Bardi in un messaggio ha detto che il 2023 sarà l’anno della rinascita. Ci auguriamo che le sue parole non restino solo frasi fatte, uno slogan che si ripete e che penso abbia stancato tutti quei lucani che i problemi della sanità e non solo, li stanno vivendo quotidianamente sulla propria pelle”.