Giovedì 29 dicembre 2022 – Stellantis, con la modalità di sempre, ha comunicato la sospensione dell’attività anche per i giorni dal 2 al 7 gennaio 2023, per sopraggiunta mancanza di componenti. Il tutto con un accordo sostenuto dalle altre organizzazioni sindacali grazie alla flessibilità data dal contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici che consente l’uso dei permessi personali (PAR) per coprire la fermata produttiva.
“La fermata per le festività dichiarata dall’azienda – afferma Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata – coincide con l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori di effettuare le loro festività di fine anno e dell’epifania fuori dallo stabilimento.
Ma non è sempre così. Le ormai innumerevoli comunicazioni di fermate dell’attività lavorativa in Stellantis, anche poche ore prima dell’avvio del turno, stravolgono regolarmente i tempi di vita delle lavoratrici e dei lavoratori in quanto il calendario dei turni annuale, così come previsto dal contratto, viene puntualmente disatteso. Settimanalmente si ridefiniscono le fermate produttive, con effetti negativi sulla programmazione della propria vita.
La continua mancanza di programmazione della gestione produttiva di Stellantis – prosegue Calamita – ha ricadute pesantissime anche sull’organizzazione del lavoro di tutte le aziende dell’indotto che per rispondere all’improvvisa ed imprevista contrazione delle commesse, ricorrono all’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali o di permessi personali o addirittura cancellano i contratti in somministrazione, peggiorando così le condizioni di salario, di lavoro e di occupazione di tutti i lavoratori della componentistica e della logistica dell’area industriale di Melfi e alimentando una insostenibile precarietà che si aggiunge alla mancanza di visibilità dell’acquisizione delle commesse per i nuovi modelli di auto elettriche previste dall’accordo di giugno 2021 con Stellantis.
La FIOM CGIL Basilicata – aggiunge Calamita – ritiene indispensabile aprire un confronto vero con la direzione Stellantis Melfi, perché si possano ripristinare la centralità della qualità della vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
La flessibilità richiesta, per rispondere esclusivamente alle esigenze di mercato e produttive, non può violare la programmazione della vita delle persone, che vivono nell’attesa di una telefonata o di un messaggio che definisce il turno di lavoro e soprattutto con poca visibilità su prospettive produttive e occupazionali future.
La FIOM CGIL rivendica la necessità di superare le logiche del Ccsl perché la crisi dell’automotive va superata unendo i lavoratori con il contratto nazionale, per affrontare insieme la situazione complessa che stiamo vivendo e le sfide del futuro, con l’obiettivo di salvaguardare e rilanciare l’occupazione stabile e la produzione; aumentare i salari recuperando il potere di acquisto.
È necessario riaprire il confronto sul percorso contrattuale che si ponga come obiettivo il salario e ilriconoscimento del ruolo dei delegati attraverso la contrattazione e la democrazia. Inoltre bisogna aprire con le istituzioni regionali e nazionali – conclude Calamita – un confronto che metta al centro politiche per la transizione e nuovi strumenti per garantire i livelli produttivi e occupazionali nel nostro paese”.