Mercoledì 14 dicembre 2022 – La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha deciso la parificazione parziale, “nei limiti dell’attività istruttoria”, del Rendiconto della Regione Basilicata relativamente all’esercizio 2020-2021: la sentenza è stata pronunciata stamani, a Potenza, dal presidente della Sezione di controllo, Giuseppe Tagliamonte, al termine delle relazioni del consigliere Rocco Lotito, del referendario Lorenzo Gattoni e della memoria del procuratore regionale, Vittorio Raeli.
“In particolare – ha detto quest’ultimo nella sua memoria – rispetto alla parifica dello scorso anno non si registrano purtroppo significative novità, continuando a permanere le criticità che affliggono i vari tipi di controllo“.
Raeli ha evidenziato come “rimangono sulla carta i controlli sulla qualità dei servizi, della legislazione e sull’impatto della regolazione e le risposte pervenute dalla Regione si risolvono nella solita litania di cui si farebbe volentieri a meno”.
Ad avviso della Procura, “anche nel 2021 la Regione non ha effettuato controlli di regolarità contabile e amministrativa nei confronti degli enti sub regionali e degli organismi istituiti per la gestione finanziaria degli interventi finanziati da risorse europee”.
Raeli ha “stigmatizzato il funzionamento complessivo del sistema di valutazione e trasparenza e integrità dei controlli interni”.
E dopo aver contestato “la nomina di tre direttori generali solo sulla base di curricula, senza colloquio”, ha messo in evidenza quegli aspetti che “meritano l’attenzione che è mancata finora su Acquedotto Lucano e nel sistema della sanità“.
“Per la dinamica della spesa in generale – ha spiegato Raeli – Acquedotto Lucano, dopo pronuncia della Cassazione, è diventata una società ‘in house’, e questo significa che la Regione deve esercitarne il controllo. E quella pronuncia prevede anche la giurisdizione di responsabilità per i danni eventualmente cagionati, a carico dell’ente regionale”.
“Sul comparto sanitario – ha concluso – diverse criticità contabili e amministrative sulla della spesa sanitaria nel bilancio regionale; sul ritardo, nell’ambito dei piani di riordino della rete ospedaliera, nell’incremento dei posti letto di terapia intensiva e alla riconversione di posti letto ordinari in semi intensiva; sull’obbligo di aggiornare nei primi mesi dell’anno i piani di fabbisogno del personale; il mancato rispetto del tetto della spesa farmaceutica ‘convenzionata’ e per ‘acquisti diretti’, per i quali la Basilicata risulta l’undicesima regione con indice di sforamento più alto”.
Ha sottolineato Raeli, infine, come “il saldo tra mobilità sanitaria attiva e passiva sia negativo per 52 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti“.
Fonte Ansa