Giovedì 24 novembre 2022 – Si è riunito oggi il tavolo dell’automotive sull’avvio della procedura per istituire l’area di crisi complessa per il settore dell’automotive e dell’area industriale di Melfi.
Hanno partecipato le organizzazioni sindacali regionali e dei metalmeccanici e la Regione Basilicata. L’obiettivo del tavolo è trovare soluzioni e dare risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori dell’area industriale di Melfi.
“La rivendicazione di un tavolo regionale rispetto alla crisi del settore dell’automotive e delle scelte industriali del grande gruppo Stellatis nel nostro Paese – afferma Giorgia Calamita, della Fiom Cgil Basilicata – ha l’obiettivo di rimettere al centro delle agende del governo e delle istituzioni nazionali e regionali politiche industriali che mettano al centro l’automotive per far ripartire l’economia nel nostro paese e garantire prospettive future occupazionali e salariale.
Ancora oggi si continua a registrare l’assenza della politica regionale nel rapporto con il governo nazionale e con Stellantis che ancora non ha dato garanzie future e prospettive rispetto al sito industriale di Melfi”.
Al tavolo regionale, al quale per la Cgil Basilicata era presente Emanuele De Nicola, è stato illustrato un piano di lavoro “che ha confermato i ritardi sulle strategie e le azioni da mettere in campo per una transizione ecologica che riguardi le infrastrutture e i servizi oltre che le produzioni – ha aggiunto Calamita – Al tavolo abbiamo rivendicato la necessità di governare la transizione garantendo un piano di investimenti e di sostegno occupazionale e salariale.
È inoltre necessario che vengano previsti ulteriori strumenti straordinari a partire dagli ammortizzatori sociali che possano traguardare alla transizione elettrica attraverso l’accordo di giugno 2021 e la produzione dei quattro modelli elettrici a Melfi.
È fondamentale che ci sia un’azione politica che investi nel settore dell’automotive altrimenti la crisi sarà inevitabile, con un impatto disastroso sulla condizione occupazionale e salariale per la nostra regione. L’abbattimento dei costi per la transizione energetica sulle infrastrutture e sui servizi va sì accompagnato da un piano di investimenti in ricerca, innovazione e formazione e da nuovi ammortizzatori sociali ma è fondamentalmente agire sulle politiche industriali per far ripartire l’economia nel nostro paese.
A oggi – conclude Calamita – il governo regionale non riesce ancora a dare risposte adeguate.
Pertanto il sindacato metterà in campo tutte le azioni necessarie perché ci sia un’attenzione vera e concreta. Chiediamo un’inversione di tendenza da parte delle imprese e di Stellantis, affinché venga superata la politica della riduzione dei costi e della competizione a scapito dei lavoratori anche nei confronti della componentistica, dal momento che a oggi mancano nuove commesse e prospettive future. Al tavolo abbiamo infine chiesto la necessità di un confronto sui progetti no oil delle compagnie petrolifere che la Regione ha annunciato sulla stampa”.