Domenica 30 ottobre 2022 – Contrasto alla povertà, sostegni strutturali alle famiglie, incentivi per le comunità energetiche, attuazione del Piano sulla non auto sufficienza, riduzione dei divari territoriali e maggior coinvolgimento del Terzo settore nell’amministrazione condivisa per realizzare il Pnrr e le politiche pubbliche.
È su questi temi di confronto, oltre a criticità prettamente territoriali, che il Forum Terzo Settore Basilicata sollecita un incontro con il Presidente Bardi e con l’Assessore Fanelli dopo averne formulato richiesta il 19 settembre scorso.
Le questioni elencate – si precisa in una nota a firma del Portavoce Giuseppe Salluce – sono esaustivamente contenute nel documento “Mettete in agenda la solidarietà”, presentato a Roma dal Forum nazionale del Terzo Settore a tutte le forze politiche prima delle elezioni.
Sono oramai oltre cinque milioni in Italia le persone in povertà assoluta, oltre tre milioni di giovani non studiano né lavorano, i divari territoriali sono profondi mentre l’investimento nei servizi sociali è fra i più bassi d’Europa. Occorre quindi costruire un nuovo modello socio economico che metta al centro un nuovo welfare centrato sui diritti, occorre investire in capitale umano e sociale per costruire una società più inclusiva e colmare le disuguaglianze.
Il Terzo settore è quello che da sempre svolge una funzione pubblica, legge i bisogni delle persone operando al loro fianco nei territori come in Basilicata.
Si sta concludendo un triennio in cui le organizzazioni del terzo settore hanno incontrato notevoli difficoltà nel portare avanti le attività di. Gli effetti della pandemia hanno moltiplicato le iniziative legate alla socialità, alla cultura, all’educazione. Faticosamente molti enti hanno adottato tempestivamente le misure necessarie per rispondere all’emergenza sanitaria, altri hanno dovuto sospendere a lungo le proprie iniziative o addirittura chiudere per difficoltà oggettive spesso riconducibili alle rigide, eccezionali norme da adottare.
E tuttavia opportuno ricordare che il Codice del Terzo Settore prevede l’istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di un Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale. Il Fondo è destinato a sostenere lo svolgimento di attività di interesse generale promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del terzo settore iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
A seguito di un Accordo di programma fra Ministero del Lavoro e Conferenza delle Regioni, ogni anno vengono destinate risorse derivanti dal Fondo alle Regioni e alle province autonome.
Purtroppo dal 2018 (primo anno di attuazione della riforma del Terzo settore) ad oggi gli atti relativi alle somme assegnate alla Regione Basilicata vengono emanati con un ritardo notevole che mette a rischio le relative assegnazioni. La procedura prevede che sottoscritto l’Accordo di programma tra Ministero e Regione, i fondi siano immediatamente disponibili.
L’Accordo di Programma ha la durata di ventiquattro mesi a decorrere dalla data di comunicazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, superati i termini si rischia di perdere i fondi come è già avvenuto per il 2018. Attualmente, a fronte di una disponibilità di oltre due milioni di euro assegnati alla Basilicata con vari decreti, non sono ancora stati pubblicati i relativi avvisi.
Gli Enti del Terzo Settore lucano, come noto, stanno responsabilmente svolgendo la propria azione ad ogni livello. In questo quadro il Terzo settore lucano, con le oltre 3.700 realtà associative, rappresenta un grande patrimonio di esperienze, determinanti nella ricerca e nel perseguimento del bene comune, a partire dal sostegno alle categorie vulnerabili e delle emergenze sociali e sanitarie attraverso operatori volontari e del privato sociale impegnati nei settori del welfare, dell’ambiente, della protezione civile, della cultura e dello Sport.
Su tali premesse, dando senso al Codice del Terzo Settore, il Forum – conclude Giuseppe Selluce – intende condividere con la Regione proposte operative per mettere in rete le risorse attive della regione per realizzare un welfare comunitario e pratiche di integrazione basate sui principi di sussidiarietà orizzontale.