Potenza, venerdì 30 settembre 2022 – Nelle prime ore del mattino, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Potenza — Reparto Operativo Nucleo Investigativo – ha dato esecuzione ad un’ordinanza con cui il Gip del capoluogo lucano ha disposto l’applicazione di misure cautelari nei confronti di ventidue soggetti, undici dei quali attinti da custodia cautelare in carcere, quattro dalla misura degli arresti domiciliari, uno da quella del divieto di dimora nelle Regioni Puglia e Basilicata e sei in quella dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria. Le misure cautelari sono state richieste e disposte a seguito di una vasta ed articolata attività d’indagine, svolta dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri con la direzione ed il coordinamento della D.D.A., che ha permesso di raccogliere gravi indizi in merito all’esistenza ed all’operatività, nel Comune di Melfi ed in tutta l’area del vulture-melfese di un’organizzazione stabilmente dedita ad attività di narcotraffico.
Fermo restando il principio di presunzione di non colpevolezza per tutti gli indagati, dalle indagini è risultato — a livello di gravità indiziaria — che il sodalizio: avesse un vertice composto da due soggetti, uno dei quali italiano, CAPUTO Enrico, e l’altro di origine albanese, ISMAILI Ardit; disponesse di automezzi, impiegati per il trasporto e l’occultamento dello stupefacente; avesse canali di approvvigionamento della droga, principalmente marijuana e cocaina, reperita sistematicamente sulle piazze di spaccio della provincia di Foggia; potesse contare su vari nascondigli, messi a disposizione dei sodali, per lo stoccaggio a seguito delle attività di rifornimento; infine fosse provvisto di una rete di pusher, addetti al reperimento dei clienti ed alle vendite al minuto, i cui proventi venivano prontamente re-investiti per successivi rifornimenti, anche grazie a una attenta tenuta della contabilità da parte degli esponenti apicali del gruppo.
Nel corso delle investigazioni, svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, attività di osservazione controllo e pedinamento, sia in forma tradizionale che mediante il ricorso a videocamere, l’assunzione di dichiarazioni da parte di clienti, l’esecuzione di sequestri di quantitativi di droga effettuati a riscontro di varie vendite al dettaglio, sono stati raggiunti profili di gravità indiziaria anche in ordine a due condotte estorsive perpetrate in danno di tossicodipendenti insolventi, in entrambi i casi con il coinvolgimento di CASSOTTA Alessandro, il cui nome, come ricostruito in questa fase procedimentale, veniva utilizzato allo scopo di accentuare la carica intimidatoria delle pretese pecuniarie, trattandosi di soggetto già condannato in via definitiva per il reato di associazione mafiosa. Le indagini hanno, altresì, disvelato gravi indizi in merito alla disponibilità di armi da guerra, in particolare di tre kalashnikov, da parte del suddetto cittadino di origine albanese, e di DELLI GATTI Antonino, quest’ultimo, lo scorso mese di luglio, attinto da altra ordinanza cautelare eseguita dalla D.D.A. di Potenza, nell’ambito di un’altra complessa e articolata attività d’indagine, svolta sul sodalizio mafioso DI MURO — DELLI GATTI. In ambedue le operazioni è coinvolto anche il fratello DELLI GATTI Lorenzo, già gravemente indiziato, al pari del germano, del reato associazione mafiosa in ordine al anch’egli è stato tratto in arresto a luglio, e nella presente indagine, del reato di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, nonché del reato di coltivazione di stupefacenti.
Gli accertamenti svolti hanno altresì fornito elementi di gravità indiziaria anche rispetto a una serie di ulteriori condotte criminose di rifornimento, detenzione, cessione e spaccio di droga, riconducibili ad altri due piccoli nuclei, composti da soggetti dimoranti nel territorio del vulture-melfese, uno dei quali a base essenzialmente familiare, in quanto formato dal padre e dai due figli, poco più che maggiorenni. L’iniziativa cautelare si iscrive nella costante opera di contrasto a tutte le forme di criminalità organizzata del territorio, la cui declinazione nel settore degli stupefacenti assume contorni di particolare allarme sociale, oltre che per le pesanti ricadute sulla salute pubblica, anche per la gravità dei reati satellite a cui, come nel caso di specie, il fenomeno criminoso comunemente si accompagna.
Di seguito vengono riportate le misure adottate e i soggetti attinti
Custodia cautelare in carcere:
- ISMAILI Ardit,
- CAPUTO Enrico,
- SINAJ Enkeled (detto Cledi),
- LOVECCHIO Donato,
- VIGLIOGLIA Mario,
- VIGLIOGLIA Mattia,
- CASSOTTA Alessandro,
- MONTICFLLI Daniele Rosario,
- DELLI GATTI Antonino,
- DELLI GATTI Lorenzo.
Arresti domiciliari:
- CARRIERA Mirco,
- CARRIERO Giuseppe,
- NICOLETTI Marco,
- LEUCI Cataldo.
Divieto di dimora nelle Regioni Basilicata e Puglia:
- CALABRESE Franco
Obbligo di presentazione quotidiano alla PG:
- TARANTINO Matteo,
- STANTE Pasquale,
- CALABRESE Giuseppe,
- CALABRESE Salvatore,
- DONADIO Vincenzo,
- CARTOFA CATALIN Iulian.