Venerdì 16 settembre 2022 – “Quando nel 2015, decisi insieme ad un gruppetto di amici, di aprire le
porte in Basilicata, al nuovo progetto della Lega Nord per il Sud di Noi con Salvini, fu perché il suo leader Matteo Salvini, prometteva la costruzione di una classe politica, ma soprattutto massima attenzione al mondo del lavoro e sviluppo dei territori”.
Lo afferma Antonio Cappiello, fondatore e già coordinatore regionale fino a gennaio 2019, della Lega Salvini Premier Basilicata (foto di copertina).
“Sin dall’inizio – ricorda – non fu facile uscire nelle piazze sotto quel simbolo, viste le loro remore verso i meridionali, ma chi li rappresentava in Basilicata, gente credibile e i temi importanti associati al carisma del coordinatore nazionale Raffaele Volpi, diedero quella spinta necessaria per essere
accettati dalla comunità Lucana. A marzo 2015 fui nominato coordinatore regionale, ed a maggio fui candidato a sindaco di Matera, esperienza che mi vide prendere 1,04% risultato superiore a molti partiti, tra cui Fratelli d’Italia.
In seguito tanti furono gli impegni a cui fui esposto, tra cui la candidatura a capolista al plurinominale della Camera dei Deputati che vide una crescita notevole del partito, in Basilicata, con il 6,24%, percentuale più alta al Sud. Il partito, nel frattempo, trasformatosi in Lega Salvini Premier, cresceva in Basilicata con il vento in poppa, con un gruppo di lavoro sempre più unito su un fronte, quello di sconfiggere definitivamente il PD di Basilicata, reo di trent’anni di piattismo e incapacità.
Nel 2019 finalmente il nostro sogno si avverò, il lavoro di mesi di sacrifici di gazebo fra la gente, tra sole e freddo, portò il risultato tanto atteso dai Lucani, il PD fu sconfitto con la Lega lucana primo in
coalizione al 18%. Mi accorsi da subito che qualcosa non era andato del tutto bene, prima una legge elettorale scellerata, che vedeva il potentino prendere con il 19% 5 consiglieri regionali e tre assessori e il materano con il 18% solamente un consigliere e nessun assessore.
Qualcosa non stava andando come mi aspettavo, troppe dinamiche strane, candidature date a soggetti senza un giorno di militanza leghista, in barba alle regole della Lega, incarichi a gente proveniente dalla sinistra o senza essersi mai esposta, tutte situazioni incoerenti rispetto alla missione che ci eravamo preposti, tanto che decisi di mollare il partito . Il tempo mi ha dato ragione, i nuovi avvoltoi con la nuova verginità politica, entrati nella Lega, stavano dimostrando gravi lacune con mancanza propositiva e lungimiranza.
Oggi alla vigilia delle politiche 2022, sono tre anni che sono fuori dalla Lega, e rimasto a guardare da semplice spettatore non ho potuto che constatare quanto le mie considerazioni siano state azzeccate, con un partito che da pretendere la mia candidatura ad ogni costo, perché unico uomo credibile
per la loro ascesa, in mia mancanza è passato alla candidatura del suo leader nazionale Matteo Salvini.
La Basilicata ha bisogno di una politica seria che punti sull’uomo e la meritocrazia, non possiamo lavarci le mani candidando uomini provenienti da altre Regioni o non andando a votare, ecco perché dopo un’attenta analisi, insieme ai pionieri storici, fuoriusciti della Lega di Basilicata, e tanti altri amici, abbiamo deciso, da moderati di destra, di spostarci nel terzo polo di Calenda e convintamente di sostenere Marcello Pittella, persona che ha guardato sempre con interesse ed omogeneità il territorio, non ignorando mai l’importante immagine della città di Matera e della sua provincia, basti pensare alle dirigenze ed ai tre assessorati regionali concessi alla città di Matera durante la sua presidenza al governo regionale.
La nostra Lucania non può perdere tempo, tanti sono i giovani che emigrano, nonostante la nostra terra piena di risorse ambientali e paesaggistiche. Siamo convinti che il presidente Pittella e gli uomini che lo affiancheranno, potranno dare quello scatto di reni che finora è mancato per lo sviluppo del territorio”.