Giovedì 1 settembre 2022 – Il Presidente dell’,Asc (Attività Sportive Confederate) Sandrino Caffaro, ci propone con questa nota una riflessione su un problema che è talmente scontato da non favorire, in molti casi, la soluzione.
Sembra un paradosso, ma è così. Quanti sono coloro i quali praticano attività sportiva non agonistica per star meglio?
A queste e ad altre domande risponde Caffaro con questa nota.
“L’attività motoria o sportiva, se ben strutturata, rappresenta un farmaco per i praticanti, difatti ormai è riconosciuto da tutti gli organismi mondiali della salute e del benessere.
La Regione Basilicata, grazie alla sensibilità della consigliera regionale dr.ssa Gerardina SILEO, ha voluto rendere più forte e importante il ruolo di tale attività disciplinando la materia in un’ottica di riconoscimento per quelle strutture che seguono alcune linee guida improntate su un esercizio fisico strutturato e adattato come strumento indispensabile di un corretto stile di vita e di trattamento in persone sane e in persone affette da patologie croniche non trasmissibili, in condizioni cliniche stabili, o a rischio di patologie per le quali è clinicamente dimostrato il beneficio prodotto dalla pratica dell’esercizio medesimo.
Il prof. Giuseppe SCELSI, responsabile della Scuola Regionale dello Sport, ambito territoriale Basilicata di Sport e Salute s.p.a, nonché presidente regionale del C.I.S.M.(comitato italiano scienze motorie),tra l’altro noto docente di educazione fisica e conoscitore del mondo dello sport, ha contribuito al raggiungimento di tale traguardo, fornendo utili suggerimenti in questa direzione, anche e soprattutto per riconoscere il ruolo importante ai tanti laureati in scienze delle attività motorie, Laure magistrali o soggetti in possesso di titolo equipollenti (Ex I-33; Ex ISEF; Laurea quadriennale VO). In realtà la norma diventa un valore aggiunto per gli amanti del fitness che possono in tranquillità scegliere un ampio ventaglio di attività da praticare in sicurezza.
In terra di Basilicata considerato che si è nella Regione con il maggior numero di popolazione obesa ed in particolare nei bambini, sapere che da oggi negli impianti sportivi si possono trovare figure professionali in grado di coinvolgere un numero sempre crescente di praticanti, rappresenta un grande risultato in termini di recupero di giovani e meno giovani verso una attività motoria e/o sportiva che si voglia avvicinare, al fine di contrastare la sedentarietà e gli errati stili di vita, sia come forma di prevenzione che come benessere alla persona.
L’A.S.C. Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal C.O.N.I. accoglie con entusiasmo la norma perché così ci si può organizzare e fornire alle nostre associazioni e/o società sportive un ulteriore riconoscimento ai fini del lavoro che nel quotidiano svolgono con grande professionalità.“