Domenica 14 agosto 2022 – “La gestione delle risorse del gas e il loro utilizzo non tengono conto del futuro dei lavoratori, dei pensionati, della tenuta dell’occupazione, ma soprattutto della crescita produttiva e economica e dello sviluppo della Basilicata. Quanto immaginato dal governo Bardi rischia di trasformarsi in un boomerang per questo territorio.
La distribuzione a pioggia è un criterio sbagliato e socialmente regressivo. Privilegia chi, avendo un reddito più alto, ha consumi maggiori, ma soprattutto ipoteca il futuro della Basilicata senza prevedere alcuna prospettiva di sviluppo”.
Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa in riferimento alle legge regionale sul gas gratis ai lucani in bolletta approvato in Consiglio regionale.
“Il bonus sulle bollette – continua Summa – dovrebbe essere calcolato avendo a riferimento scaglioni di reddito, con criterio progressivo, a favore delle fasce debole e/o con redditi medio bassi, per esempio, fino a 35mila euro come avviene a livello nazionale.
I redditi più alti, a cui poche centinaia di euro di riduzione della bolletta, non incidono sul management familiare, sicuramente preferirebbero beneficiare di investimenti per miglioramento dei servizi , il potenziamento delle infrastrutture e del welfare sul territorio. Puntare su investimenti strutturati, che aumentino il PIL regionale, garantirebbe benefici con ricadute produttive a lungo termine a favore di tutti e con un lascito sulle generazioni future.
Un’occasione persa, un meccanismo ingiusto quello approvato dalla maggioranza, uno spreco di risorse sottratte che mette a serio rischio la tenuta della nostra regione. Manca, infatti, un’idea strutturale di investimenti necessaria per costruire una efficiente ed efficace transizione energetica e produttiva di sostituzione delle fonti fossili a quelle rinnovabili. Per questo il gas gratis, che poi proprio gratis non sarà, dovrebbe essere distribuito solo a lavoratori, pensionati e soggetti svantaggiati, destinando le restanti risorse alla costruzione di un piano strategico industriale di transizione energetica in grado di sostenere i settori produttivi in trasformazione.
A partire da quello dell’automotive, che non può essere relegato ad argomento di secondo piano da trattare “se avanzerà tempo” in una seduta di Consiglio straordinario sotto il solleone, perché la vertenza della Stellantis di Melfi pone una seria riflessione rispetto all’emergenza della tenuta occupazionale.
In Basilicata 2 persone su 3 sono in una condizione di povertà. Tale scelta – conclude Summa -amplia e non riduce le differenze sociali. In più non prevedere un piano di sviluppo strategico in grado di attrarre investimenti nella produzione della filiera dei componenti delle energie alternative, significa non avere a cuore la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro e nel breve periodo raccoglieremo le macerie di queste scelte scellerate, figlie di slogan da campagna elettorale. I fatti dimostreranno quanta strumentalizzazione politica c’è in questa scelta ferragostana”.