Sabato 13 agosto 2022 – Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato la lettera del signor Marcello Gaeta che denunciava la lunga attesa alla quale era stata costretta una sua parente al Crob di Rionero per essere sottoposta a risonanza magnetica di controllo. (VEDI).
Al signor Gaeta ha risposto il dr. Aldo Cammarota, Primario del Crob, con la nota che abbiamo ricevuto e che pubblichiamo qui di seguito.
“Ho letto quanto pubblicato sull’Ufficio Stampa Basilicata a nome del sig. Gaeta Marcello, circa un tempo di sosta notevole in sala d’attesa per la effettuazione di un esame di Risonanza Magnetica.
Chiedo scusa alla persona da Lei accompagnata, e chiedo scusa anche a Lei , che ha dovuto aspettare così tanto tempo.
Cercherò di porre rimedio a un problema che oramai è piuttosto datato e che ha solo ed esclusivamente me come unico responsabile.
L’attesa per esami di RM al CROB, è dovuta a una serie di fattori, che qui le elenco sommariamente:
- Si eseguono troppi esami. Questo perché il personale tutto, a partire dal sottoscritto, offre disponibilità a quanti chiedono di anticipare esami di ogni tipo: senologia, ecografia, radiologia tradizionale, TAC , e anche di RM per motivi di urgenza, di visite programmate e altro, per cui si cerca di rispondere alle esigenze di tutti cercando di conciliare con i tempi di quanti hanno programmato il proprio esame da tempo. Infatti, le indagini eseguite in aggiunta non decurtano la lista delle persone già prenotate, ma si aggiungono ad essa, al solo scopo di dare una risposta nei tempi più giusti per l’utenza. Il problema in Risonanza, è che le singole indagini richiedono tempi di esecuzione piuttosto lunghi, e ciò purtroppo crea spesso tali scompensi.
- Pensi signor Gaeta, che quotidianamente presso le sale di RM del CROB vengono esaminati oltre 40 pazienti, provi ad informarsi quali sono i numeri presso altre strutture sanitarie pubbliche.
- Tutto questo ovviamente cozza con una organizzazione ferrea, che se fosse basata esclusivamente sugli esami programmati, sarebbe di precisione svizzera. Ma – e lei ne è testimone – la disponibilità poi diventa tortura, malessere, disorganizzazione, attesa, tempo perso, e tutto quello che lei ha scritto o pensato al riguardo, e con ampia ragione.
- Molti utenti prenotano un esame, e arrivano poi in diagnostica con richieste raddoppiate o triplicate circa i distretti da esaminare, e sempre per l’ampia disponibilità del personale che ho il privilegio di avere con me, nessuno viene rimandato, con ovvio allungamento del tempo di esecuzione.
- Gli utenti speso giungono in sala d’attesa nello stesso tempo, per cui c’è sempre un primo e un ultimo, e risulta poi difficile far rispettare i tempi di prenotazione.
- Ogni volta che si prova a organizzare un triage – una modalità di esecuzione delle indagini che tenga conto delle condizioni del paziente o della particolarità dell’indagine stessa – si è amaramente documentato che l’uomo è tutt’altro che solidale e comprensivo, pretendedo priorità anche di fronte all’ammalato più grave e malmesso, ciò ovviamente non modifica il comportamento del personale sanitario che esegue le indagini in dipendenza dell’etica, ma – come Lei stesso avrà compreso – determina un certo clima di aggressività, vigile attesa e nervosismo.
Come porre rimedio a questo?
Sarebbe facilissimo: eseguire solo gli esami prenotati, e non dare alcuno spazio alle urgenze di alcun genere. Non avere nessuna flessibilità, nessuna comprensione, nessuna disponibilità. Da qui deriverebbero tempi di attesa lunghissimi, un certo fallimento del codice etico di noi operatori sanitari, osservanti dell’ordine e della organizzazione, e poco inclini all’accoglienza o alla disponibilità.
Così facendo, noi operatori sanitari saremmo solo semplici freddi esecutori di indagini, eseguite in perfetto orario, con buona pace dell’utenza e degli accompagnatori.
Spero di aver soddisfatto il suo civile sfogo, la ringrazio per l’occasione offertami e chiedendole ancora scusa signor Gaeta, le prometto che farò tesoro della sua lamentela, sperando di riuscire a porre rimedio in qualche modo alle odiose attese per indagini da eseguire presso la UO di Radiologia che ho l’onore di dirigere, offrendo organizzazione e tempi di attesa, cercando di rendere compatibili i tempi di sosta in sala d’attesa con efficienza, organizzazione, umanità, accoglienza e spirito di servizio.
Grazie
Dr Aldo Cammarota“