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Economia

Cgil, Cisl e Uil si appelleranno alla Commissione Europea per il mancato coinvolgimento delle parti sociali su Politica di coesione 2021-2027 fondi FERS e FSE+

USB - Ufficio Stampa Basilicata 2 Luglio 2022
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Sabato 2 luglio 2022 – Cgil, Cisl Uil preannunciano che si appelleranno alla Commissione Europea affinchè venga riaperto il confronto con le parti sociali sul programma di Politica di coesione 2021-2027 fondi FERS e FSE+ che la Regione Basilicata ha inviato a Bruxellles senza aver coinvolto i sindacati.

“Un documento di 260 pagine è stato inviato alla Commissione Europea, nei mesi scorsi, senza che prima di allora il sindacato ne avesse, non diciamo condiviso, ma almeno letto mezza pagina, anche a fronte di nostre ripetute richieste di informazione in ogni occasione di incontri istituzionali.
Solo il 23 giugno 2022 ci è stato inviato il documento di programmazione Fondi FERS ed FSE plus trasmesso nei mesi scorsi alla Commissione europea, quindi nella fase della programmazione che imposta i capisaldi degli interventi il Sindacato è stato completamente escluso.

Per queste ragioni – si ribadisce nella nota – rappresenteremo alle competenti istanze della commissione europea il mancato coinvolgimento del partenariato con relativo inosservanza dei regolamenti, quindi si chiede la riapertura del confronto su un nuovo documento condiviso.

A sostegno delle contestazioni all’Ente Regione, viene ricordato che “il dialogo sociale è un pilastro della prassi e della politica europea, perché punta a migliorare la governante attraverso il coinvolgimento delle parti sociali nella fase decisionale e nell’attuazione, esso rappresenta l’integrazione e la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali del lavoro e, di conseguenza, non solo contribuisce allo sviluppo dell’occupazione e dei settori produttivi, ma ne migliora la qualità.
Al fine di valorizzare al massimo l’impatto dei fondi europei è essenziale che le autorità degli Stati membri a tutti i livelli — nazionale, regionale e locale — collaborino strettamente tra loro e in partenariato con sindacati, datori di lavoro, organizzazioni non governative coinvolgendo i partner nella pianificazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei progetti sostenuti con fondi europei, gli Stati membri saranno cosi più in grado di garantire che tali fondi siano spesi laddove sono maggiormente necessari e nel miglior modo possibile.

È per questo – si afferma ancora nella nota di Cgil, Cisl, Uil – che è stato definito un codice di condotta europeo sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei, che all’ articolo 5 “Consultazione dei partner pertinenti nella preparazione dell’accordo di partenariato e dei programmi”  recita che al fine di garantire la trasparenza e il coinvolgimento effettivo dei partner pertinenti, gli Stati membri e le autorità di gestione li consultano sul processo e sulla tempistica della preparazione dell’accordo di partenariato e dei programmi. A tal fine, essi li tengono pienamente informati del loro contenuto e delle eventuali modifiche.

Tra l’altro l’Accordo di Partenariato 2021-2027 notificato alla Commissione Europea prevede esplicitamente che il coinvolgimento del partenariato in tutte le fasi di preparazione, attuazione e valutazione dei programmi dovrà avvenire nel rispetto, appunto, dei Regolamenti europei e del codice di condotta europeo sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei.

Per quanto riguarda la consultazione dei partner interessati, gli Stati membri tengono conto della necessità di: a) comunicare tempestivamente le informazioni pertinenti e renderle facilmente accessibili; b) dare ai partner tempo sufficiente per analizzare e commentare i principali documenti preparatori, il progetto di accordo di partenariato e i progetti di programmi; c) mettere a disposizione canali attraverso i quali i partner possono porre domande, fornire contributi ed essere informati del modo in cui le loro proposte sono state prese in considerazione: d) divulgare i risultati delle consultazioni.

Questo attiene quindi al metodo che si sarebbe dovuto adottare per la programmazione fondi FERS e FSE plus 2021-2027 in Basilicata, che è cosa ben diversa dal piano strategico regionale che è un documento adempimento ai sensi dell’ art 45 dello Statuto regionale a cura della Giunta regionale.

Mai sono stati organizzati, analogamente a quanto fatto da altre regioni dalla fine del 2020 e per tutto il 2021, tavoli tematici preparatori alla definizione della programmazione dei fondi FERS e FSE plus 2021-2027 secondo le indicazione europee sui cinque obbiettivi strategici di policy ossia policy 1 Europa quindi Basilicata più intelligente, policy 2 Europa – Basilicata più verde, policy 3 Europa – Basilicata più connessa, policy Europa più sociale ed inclusiva, policy 5 – un’Europa più vicina ai cittadini.

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