Potenza, 1 luglio 2022 – “Riteniamo inammissibile che si continui a differire la ripartenza della dialisi al presidio ospedaliero di Venosa. Come Fp Cgil abbiamo sempre sostenuto, anche in piena pandemia, che potessero convivere all’interno del nosocomio le attività Covid con le altre presenti. Salutammo con favore la ripartenza annunciata delle attività a novembre 2021 ma, a oggi, ci scontriamo con un nulla di fatto per quanto riguarda alcune attività , tra le quali la dialisi, con i pazienti ancora costretti a recarsi all’Irccs Crob di Rionero”. Ad affermarlo Giuliana Pia SCARANO (FP CGIL DI POTENZA), Sandra GUGLIELMI (FP CGIL DI POTENZA), la RSU Paolo ABBONDANTE, Rocco DE ANGELIS E Vincenzo CRESCENTE.
“Prima un problema sugli impianti delle acque, per troppo tempo fermi, ora la carenza di personale medico: fatto sta che a pagarne le spese continuano ad essere i pazienti e gli operatori.
Chiediamo che l’Azienda sanitaria si attivi immediatamente per il trasferimento della dialisi presso il Pod di Venosa, anche attraverso soluzioni tampone, estendendo, ad esempio, la convenzione sottoscritta lo scorso 27 giugno con l’azienda ospedaliera regionale San Carlo per la dialisi di Villa D’Agri. Ciò nell’attesa di reperire nuovi nefrologi.
Il 1 dicembre 2021 l’Azienda ospedaliera San Carlo ha pubblicato la graduatoria di merito dei candidati al concorso pubblico unico regionale, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 8 posti di Dirigente Medico della Disciplina di Nefrologia, indetto in forma aggregata tra le Aziende e gli Enti del Servizio Sanitario Regionale di Basilicata e, a quanto ci risulta, in graduatoria, non ancora chiamati, ci sono tre medici specializzandi. Perché non si procede alla loro assunzione?
I pazienti in dialisi sono persone fragili, che versano in condizioni critiche e che non possono continuare ad essere sballottati e a dover affrontare viaggi e disagi.
Serve una soluzione immediata che metta fine a questo lungo calvario e una programmazione di lungo respiro una situazione complessiva di precarietà su tutti i centri dialisi della provincia”.