Giovedì 23 giugno 2022 – Sarà inaugurato sabato 25 giugno prossimo, alle 11, in via Anzio 49 a Potenza, il primo centro “Walden Aba Center” per la terapia dei disturbi dello spettro autistico. Responsabile la dr.ssa Debora Benatti.
E’ il primo in Basilicata.
Il disturbo dello spettro autistico si manifesta in età precoce (tra i 12 e i 36 mesi) e spesso si manifesta con difficoltà legate all’interazione e comunicazione sociale e con la presenza di interessi limitati e comportamenti ripetitivi.
Le ultime stime fatte dall’Istituto Superiore di Sanità rivelano che in Italia il disturbo dello spettro autistico colpisce 1 bambino ogni 77. Al momento la stima è di circa 400 mila persone.
Negli ultimi 10 anni le principali linee guida al mondo raccomandano l’ABA come intervento elettivo per i disturbi dello spettro autistico.
ABA, acronimo inglese di Applied Behavior Analysis, è il ramo applicativo dell’Analisi del Comportamento, la scienza di base che si occupa di descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo influenzano.
Il campo di applicazione dell’ABA in cui si è mostrata una più significativa crescita e applicazione è proprio quello riguardante i bambini con disturbo dello spettro autistico
Anni di studi e ricerche hanno dimostrato l’efficacia dell’ABA nel ridurre comportamenti disfunzionali e nel migliorare ed aumentare la comunicazione, l’apprendimento e comportamenti socialmente appropriati.
L’obiettivo del trattamento di un bambino con autismo è quello di migliorare la sua qualità di vita e le relazioni con gli altri.
L’utilizzo dell’ ABA è raccomandato dall’Istituto Superiore della Sanità nella Linea Guida n. 21 “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti”.
L’intervento ABA comprende 3 fasi generali.
La prima fase, si basa sull’osservazione del comportamento del bambino con autismo. L’obiettivo è studiare, oltre al comportamento, le reazioni del bambino agli stimoli esterni.
Successivamente, vengono analizzate le reazioni comportamentali del bambino e delle persone che lo circondano.
Solo nella terza fase, quando è chiaro chi e cosa determina l’azione e reazione, il professionista inizierà ad attuare gli esercizi specifici per modificare il comportamento.
L’intervento ABA deve essere applicato in maniera individualizzata, tenendo conto delle caratteristiche del bambino.
L’intervento ABA si applica con la collaborazione tra figure professionali specializzate, tra cui il logopedista, lo psicologo e gli insegnanti e figure non professionali (genitori, famiglia, amici).
All’interno delle scuole, per esempio, l’insegnante di sostegno e l’insegnante delle materie disciplinari, vengono appoggiati da un professionista ABA. Fuori dalla scuola, invece, lo psicologo ABA collabora con i genitori e familiari del bambino.
L’intervento ABA, richiede del tempo. La procedura di applicazione è infatti graduale.
Il comportamento viene analizzato in base agli stimoli esterni ricevuti e alle conseguenze. Da questi si attivano i meccanismi di rinforzo, estinzione, controllo degli stimoli e generalizzazione.
Il rinforzo è definito come ogni conseguenza del comportamento che rafforza il comportamento stesso, cioè aumenta la frequenza e la probabilità della sua comparsa. Può essere negativo (evitare un potenziale stimolo avversivo) o positivo (ottenere attenzione o avere accesso ad una determinata attività).
La generalizzazione permette, invece, di trasferire quanto appreso in un contesto anche in una varietà di contesti e ambienti diversi.
Pochi i centri specializzati che formano tecnici e supervisori ABA, tra questi l’Istituto Walden diretto dal Prof Carlo Ricci, i cui interessi professionali e scientifici riguardano prevalentemente gli ambiti applicativi nel campo della disabilità.