Giovedì 16 giugno 2022 – Un forte richiamo alla solidarietà e all’impegno personale, a metterci del proprio, a lasciarsi coinvolgere dalle emergenze del territorio e del prossimo schiacciato dal bisogno .
E’ il Messaggio che ha lanciato alla città e alla diocesi l’arcivescovo mons. Salvatore Ligorio che, come ormai tradizione, ha rinunciato all’omelia in cattedrale, nel giorno del corpus Domini per rivolgersi in modo quasi più laico, dal balcone della prefettura, alla società civile nel suo complesso,spronandola ad uscire fuori dal tradizionale individualismo.
Il vangelo di oggi parlava della moltiplicazione dei pani e il Vescovo, nella piazza più importante della città, ha fatto sue le parole di Gesù, in risposta alle perplessità degli apostoli circa il danaro necessario per provvedere: “date voi stesso da mangiare”.
Di qui il l’appello del Vescovo alla cittadinanza a farsi prossimo in ogni circostanza: “Il nostro territorio, proprio come le folle del Vangelo – ha detto – ha necessità di qualcuno che ascolti le sue domande più vere e la sua fame profonda.
Si tratta- ha precisato – di superare la logica economica del dare per ricevere e di sposare invece quella evangelica del dono e della condivisione per consolidare il senso fraterno di una comunità accogliente e coesa al suo interno .
E questo vale anche per la Chiesa che comincia – ha aggiunto – ogni volta il suo viaggio dall’Eucarestia per il suo servizio a Dio e agli uomini impegnandosi ad ascoltare le emergenze e raccogliendo le sfide del territorio in cui vive”.
Le festività del Corpus Domini con la più solenne e partecipata delle processioni cristiane è ripresa oggi a Potenza dopo due anni di forzata sospensione a causa della pandemia.
La solennità è legata alla contemplazione di uno dei misteri della della fede che riguarda la presenza reale di Cristo nel pane e nel vino consacrati durante la messa.
La festa infatti risale al Medioevo; è nata a Liegi dopo la visione di una suora del locale monastero , e fu istituita sul piano universale da papa Urbano IV nel 1264 l’anno dopo il miracolo di Bolsena che parve conferma della visione della suora belga.