Giovedì 16 giugno 2022 – “Vogliamo restituire ai lucani ciò che è dei lucani, il cambio di paradigma è culturale ed epocale. Prima i soldi delle compensazioni passavano anche per l’intermediazione della politica, ora arriveranno direttamente ai cittadini. Stiamo lavorando perché i cittadini non paghino più la spesa per il gas naturale, con una riduzione della spesa di almeno il 50 per cento. Si tratta naturalmente di un processo che deve avere un completamento, però i presupposti sono tali da farmi ritenere che possa essere realizzato da ottobre di quest’anno. Questa richiesta l’ho fatta personalmente all’amministratore delegato dell’Eni De Scalzi che ringrazio per averla accolta e sostenuta. Non è sempre facile trovare queste condizioni di reciprocità. Naturalmente continueremo a pagare gli oneri di sistema che non sono nella disponibilità della Regione. Cercheremo inoltre di evitare abusi e per l’erogazione del beneficio si farà riferimento alla media dei consumi degli ultimi tre anni. L’accordo è funzionale alla transizione energetica e serve a combattere lo spopolamento. Non possiamo dare il gas alle imprese perché sarebbe un aiuto di Stato, ma alle imprese giungerà il beneficio indiretto di una popolazione interessata a riabitare la regione, e prevederemo altre forme di sostegno”.
Così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha spiegato oggi in un incontro con i giornalisti il senso del Protocollo d’intenti tra Regione Basilicata, Eni e Shell sulle “Misure compensative per la sostenibilità ambientale e lo sviluppo del territorio regionale”, che è stato firmato ieri a Potenza.
“C’è una differenza enorme con gli accordi precedenti, il nostro è notevolmente più vantaggioso per i lucani – ha aggiunto Bardi. Eni e Shell si sono impegnati a portare in Basilicata le loro valide esperienze per progetti di sviluppo. Mettiamo in campo 190 milioni, le nostre imprese potranno investire per creare occupazione e formare le professionalità necessarie per obiettivi di sviluppo ambientale che rispecchiano le esigenze del nostro territorio, per garantire la messa in sicurezza del territorio, recuperare e valorizzare le aree abbandonate, ricostruire gli habitat naturali, incentivare il risparmio, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile, sviluppare l’economia circolare, la bio economia, la green economy, l’agricoltura sostenibile. Abbiamo infine previsto la costituzione di un tavolo di concertazione, vogliamo condividere con tutte le componenti della società lucana questo impegno”.
TESTO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE BARDI
Il valore delle compensazioni ambientali espresso è pari alla somma delle tre componenti che abbiamo voluto declinare, anche in coerenza con le altre compensazioni ambientali sottoscritte per la concessione di Tempa Rossa.
Gli accordi, come noto, sono tre:
- un protocollo di intenti che prevede la corresponsione di 1,05 euro per ogni barile estratto. Va detto che è prevista una formula di garanzia per cui anche se il barile dovesse avere un prezzo inferiore a 45 dollari – limite oggettivo per il costo industriale dell’impianto estrattivo – i concessionari devono comunque corrispondere almeno 80 centesimi al barile.
- un accordo per progetti di sviluppo sostenibile, che sono finanziati per 190 milioni nel decennio;
- un accordo gas, che prevede la consegna di 160 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno alla Regione Basilicata.
La somma, ovviamente, rispecchia i prezzi del gas odierni e della capacità produttiva che l’impianto estrattivo della Val d’Agri garantisce.
Vi invito, inoltre, a verificare la differenza enorme con il precedente accordo, con tutti gli aggiornamenti negli anni. Il nostro accordo è notevolmente più vantaggioso per i lucani.
Il binomio gas/fotovoltaico è una realtà che può e deve essere perseguita da tutti i lucani, anche tramite le comunità energetiche. Questo risulta essere uno dei grandi obiettivi che il Piano Strategico Regionale si propone e che noi, con questo accordo, vogliamo mettere in esecuzione.
Questo accordo è funzionale contro lo spopolamento. Siamo convinti che le risorse della Basilicata devono tornare ai lucani e tutti coloro che sul territorio della Basilicata vivono e lavorano. E’ per questo che crediamo che il nostro gas deve essere utile alla transizione energetica di chi abita questa nostra meravigliosa terra. Vogliamo distribuire ai Lucani quello che è dei lucani, ovvero quasi un milione e ottocentomila megawatt di energia, fatta di gas, ai contatori delle famiglie, dei condomini e delle amministrazioni pubbliche.
Il cambio di paradigma è culturale ed epocale: prima, i soldi delle compensazioni passavano attraverso l’intermediazione della politica. Con questo accordo, vanno direttamente ai lucani. È un cambiamento epocale. I lucani non dovranno più chiedere nulla. Basta bonus, basta card.
Stiamo lavorando affinché i cittadini della Basilicata non paghino più, per i prossimi dieci anni, il gas che arriva alle loro case, alle loro scuole, ai loro ospedali. È stata la richiesta che ho fatto personalmente a Descalzi, che ringrazio per averla accolta e sostenuta.
Si continueranno a pagare gli oneri di sistema – che non sono nella disponibilità della regione – ma il gas, la materia prima – la prima voce della bolletta (Spesa per il gas naturale) – sarà integralmente pagata dalla Regione ai lucani.
Staremo attenti che nessuno ne abusi: ci saranno dei limiti ai consumi: se una persona molta attenta ai consumi, deciderà di tenere il riscaldamento acceso a 30 gradi 24h al giorno, pagherà il consumo in più rispetto alla media dei tre anni precedenti.
E saremo felici se questa misura sarà veramente importante per far tornare tanti lucani nella propria terra o chiunque vogli vivere e lavorare nella nostra Regione.
Non possiamo dare il gas alle imprese perché sarebbe Aiuto di Stato, lo ha affermato anche Confindustria Basilicata. Ma anche alle imprese e all’occupazione giungerà il beneficio indiretto di una popolazione interessata ad riabitare il nostro territorio regionale.
Le imprese lucane devono essere coinvolte nei progetti di sviluppo sostenibile, che le aziende estrattrici si sono impegnate a realizzare in due quinquenni.
Lo faremo, in parte, mettendo in campo una grande esperienza imprenditoriale. Parliamo di colossi quali ENI e Shell, che a livello mondiale possono a buon titolo importare in Basilicata tantissime valide esperienze per uno sviluppo che miri alla massima occupazione dei territori e alla sostenibilità ambientale dei progetti di sviluppo.
Lo faremo inoltre mettendo in campo oltre 190 milioni nel decennio a venire, dividendo le risorse tra quello che faranno loro e quello che faranno le nostre imprese, che avranno a disposizione oltre 100 milioni di euro per costruire nuove prospettive di lavoro per i nostri concittadini.
Questo impegno lo vogliamo condividere con tutte le componenti della società lucana. Il tavolo di concertazione è quello che deve definire criteri e metodi per l’assegnazione delle risorse che andranno a costruire le possibilità di lavoro.
Gli obiettivi che ci proponiamo con le iniziative di impresa sono evidenti e puntuali, e rispecchiano le esigenze del nostro territorio e devono essere chiari a tutti coloro che vogliono portare un proprio contributo alla crescita e allo sviluppo economico e sociale della nostra Basilicata.