Gioedì 9 giugno 2022 – Negli ultimi anni l’industria automobilistica ha basato molto della sua evoluzione tecnologica sull’utilizzo dei semiconduttori che sono i principali materiali dei circuiti elettronici.
La crisi mondiale dei microchip sta mettendo a dura prova le aziende del settore, mostrando l’importanza raggiunta da questi componenti senza i quali non è possibile produrre le auto moderne di oggi. La loro indispensabilità porta ad una riflessione seria e concreta: perché non produrli in Basilicata?
Se lo chiede Donato Pessolano, segretario regionale di Basilicata in Azione, all’indomani dell’incontro in Regione sull’automotive.
«Una soluzione per scongiurare eventuali altri blocchi di produzione presso la Stellantis di Melfi potrebbe essere quella di portare in Basilicata la produzione dei semiconduttori per abbattere i costi.
L’Europa lo richiede e Intel vuole investire in Italia. Compito di Via Verrastro quello di non farsi sfuggire l’occasione.
Dal 2024 – ricorda Pessolano – a Melfi si produrranno quattro modelli di auto elettrica. Nel comparto automotive i semiconduttori sono utilizzati in modo massiccio, sono infatti presenti decine e centinaia di microchip in ogni auto. L’utilizzo dei chip nelle auto elettriche è assolutamente maggiore rispetto alle altre tipologie di auto. Questo comporta una richiesta importante di semiconduttori.
Anche Intel è interessata a investire in Italia. Bisogna pensare che – conclude Pessolano – i microprocessori realizzato con i semiconduttori sono presenti non solo nelle auto ma anche in smartphone, smart TV, impianti fotovoltaici, elettrodomestici, computer e ovviamente robot industriali”.