Domenica 1 maggio 2022 – Per la Festa del 1 maggio non a caso è stato scelto Scanzano Jonico:un centro nel quale la malavita cerca di condizionare lo sviluppo di un’intera area.
E da Scanzano Jonico, davanti a numerosi lavoratori, Cgil Cisl Uil hanno confermato il proprio impegno affinchè la legalità prevalda e il dettato costituzionale venga rispettato per mettere al centro il lavoro.
Quel lavoro che purtroppo manca in Basilicata e nel Mezzogiorno. Una richiesta chiara dai segretari regionali di Cgil Cisl Uil Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli al Governo regionale e nazionale affinchè sia questo il tema principale dell’agenda. SEGUE DOPO LA PUBBLICITA’
Ma da Scanzano Jonico sindacati e lavoratori hanno inviato un altro importante messaggio: no alla guerra, prevalga la pace. Un pensiero alle migliaia di vittime ucraine di una guerra inaccettabile.
Di seguito gli interventi dei segretari regionali Summa, Cavallo e Tortorelli.
Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata
“Il tempo della mobilitazione non è più rinviabile. Chiediamo a gran voce un cambio di passo al governo regionale. Sono a rischio migliaia di posti di lavoro in Basilicata, occorre dare una risposta subito. Il movimento sindacale non starà a guardare questo spettacolo indegno del governo regionale ripiegato su stesso e sulla mera gestione del potere.
Il punto è uno soltanto: o si è in grado di governare o diversamente si prenda atto della propria incapacità e si liberi la Basilicata da questa condizione di immobilismo.
In Basilicata migliaia di famiglie sono già in povertà e molte altre rischiano di diventarlo per effetto dell’instabilità economica causata dagli effetti della guerra e dal caro energia e tale situazione non è più accettabile se si considera che la Basilicata, a oggi, ha a disposizione consistenti risorse finanziarie derivanti dalle royalties del petrolio il cui prezzo del barile è più che raddoppiato”.
Ciò nonostante “dopo mesi di annunci, di richiami al confronto e alla responsabilità da parte dell’attuale governo regionale continuiamo ad assistere a una pericolosa deriva antidemocratica dell’amministrazione regionale, a nessun confronto sulle azioni di rilancio della nostra regione.
A tre anni dall’insediamento del governo Bardi non è stata ancora attuata alcuna riforma concreta a sostegno dei cittadini e del territorio. E il tutto in un momento storico di grandi opportunità finanziarie per la nostra regione: dal Pnrr al nuovo ciclo di programmazione 21-27, dalle royalties del petrolio alle tanto annunciate ingenti risorse maturate al 31 dicembre 2021 per le compensazioni ambientali, che dovrebbero offrire da subito un’occasione di sostegno alle famiglie e alle fasce più deboli e di ripresa del nostro sistema socio economico.
Nonostante i nuovi accordi Total ed Eni tanto decantati dall’attuale governo regionale, la Basilicata non ha ancora beneficiato né di investimenti per favorire la transizione ecologica, né di interventi nel campo della ricerca per l’energia alternativa, nè tantomeno di interventi a favore dell’occupazione, a tutela dei redditi più bassi o per migliorare i servizi del welfare”.
E’ assolutamente necessario ripristinare il confronto e la rappresentanza, riattivare il dialogo tra Regione, parti sociali, enti locali e territori. Le opportunità sono tante e le occasioni da cogliere non possono essere sprecate. Non ce ne saranno altre. La sfida per il rilancio della nostra regione sarà quella di riuscire a coniugare investimenti e riforme in progetti programmati con un metodo e con scelte strategiche di assoluta coerenza e di chiaro intento produttivo e sociale”.
Da qui la richiesta al governo regionale di accogliere le proposte che arrivano dalle rappresentanze territoriali per indirizzare le risorse provenienti dalle compensazioni ambientali, dalle royalties e dal nuovo ciclo di programmazione per abbattere le spese dei consumi delle famiglie in povertà energetica, sostenere le famiglie con i redditi più bassi, creare occupazione e abbattere la precarietà, che è il problema dei problemi in una regione con elevato spopolamento. Migliorare i servizi del welfare, rilanciare settori produttivi in crisi, garantire investimenti sul territorio regionale finalizzati ad accompagnare il processo di decarbonizzazione e di transizione ecologica promuovendo le comunità energetiche e favorendo filiere di energie alternative. E poi investire nella sicurezza sul lavoro, perché non è accettabile assistere a questo stillicidio giornaliero.
Basta risorse distribuite a pioggia. Occorre concentrare energie e investimenti in pochi ma efficaci interventi strategici in grado effettivamente di determinare ricadute positive sul territorio regionale in termini di aumento del Pil e della sostenibilità ambientale oltre che in termini di riduzione della disoccupazione, dello spopolamento e di miglioramento della qualità della vita ma soprattutto, azioni in grado di evitare che tanti nostri giovani continuino a lasciare la nostra regione in mancanza di prospettive concrete”.
L’importante progetto della Città della pace di Scanzano Jonico, punto di riferimento di chi entra nelle maglie delle agromafie e dello sfruttamento. Non comprendiamo la ragione per quale la giunta regionale da mesi tenga bloccata la delibera – ha detto-. Va completato con urgenza l’iter amministrativo, anche in vista dell’arrivo dei braccianti stranieri nelle campagne del Metapontino, vittime del caporalato, dove da sempre in Basilicata si annidano le maglie delle organizzazioni criminali”.
Ribadiamo la necessità urgente di un intervento deciso da parte delle istituzioni europee e mondiali affinché si lavori per tornare ai tavoli diplomatici e promuovere altre vie di risoluzione dei conflitti”.
Vincenzo Cavallo, segretario Generale Cisl
“I prossimi saranno mesi decisivi per disegnare il futuro strategico della nostra regione e serve una politica autorevole in grado di essere interlocutore affidabile nei confronti del governo nazionale e di confrontarsi con le forze economiche e sociali con una visione aperta e plurale della democrazia.
L’invito che mi sento di rivolgere a tutti i partiti, e in modo particolare ai partiti che hanno ricevuto dal popolo sovrano il compito di governare questa regione, è di lavorare per il bene comune dei lucani.
La nostra proposta di patto sociale è l’unica strada percorribile per riportare la buona politica nel cuore della società lucana. Ora non ci sono più alibi. Non daremo più alibi a chi non si dimostrerà all’altezza delle sfide che ci attendono e a chi non rispetta la sacralità dei luoghi della democrazia. Se non siete capaci, fatevi da parte per il bene della Basilicata e dei lucani”.
Vicenzo Tortorelli, sgretario generale Uil Basilicata
Intanto grazie di essere qui, di partecipare a questa giornata, la giornata dei Lavoratori e delle lavoratrici, ma anche di chi oggi il lavoro non ce l’ha ed è qui con noi per chiedere che gli venga garantito un diritto riconosciuto dall’art. 1 della costituzione, IL DIRITTO AL LAVORO E ALLA BUONA OCCUPAZIONE!
E da questa piazza mandiamo subito un messaggio a chi ci governa, abbia rispetto della Costituzione, abbia rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici. Perché noi crediamo in una repubblica e un Sud fondati sul Lavoro! I cittadini, purtroppo, hanno sempre meno fiducia nella politica e nelle istituzioni, e non lo dice il sindacato, lo dice l’Istat! E questo è grave, non fa bene al nostro Paese, non fa bene al Mezzogiorno, e non fa bene ai lucani!
E questa Giunta non fa nulla per invertire la rotta, per meritare la fiducia delle persone! Lo testimoniano le ultime vicende politiche! E da questa piazza un altro messaggio.
L’aggressione della Russia all’Ucraina è un fatto inaudito, è un atto di guerra nei confronti di un popolo e di uno stato sovrano INACCETTABILE.
Le sanzioni contro la Russia sono una questione di difesa della democrazia e del principio di autodeterminazione dei popoli. Per la pace non c’è altra strada!
E attenzione, una pace che in Occidente, ora, non è più scontata.
È certo che ci saranno delle conseguenze importanti anche nel nostro Paese.
E vista l’assenza della politica dalla vita reale, il nostro compito è quello di tutelare chi soffre e sta pagando e pagherà il prezzo più alto di queste crisi, sostenendo i ceti più deboli e i lavoratori delle imprese più esposte.
Il sindacato, la UIL insieme a CGIL e CISL, è un baluardo di democrazia e partecipazione, e questo ci carica di ulteriore responsabilità, quella responsabilità che altri dimostrano di non avere. Attenzione, la pazienza ha un limite!
Si faccia presto perché la Regione deve dotarsi di un bilancio effettivo e non provvisorio e fare scelte importanti per il Pnrr, per il superamento dell’emergenza sociale, della povertà, del gap infrastrutturale, e per creare reali condizioni di benessere delle nostre famiglie.
E allora siamo ritornati oggi in piazza per rivendicare il lavoro e attenzione sui temi della sicurezza sul lavoro. Perché quando c’è un incidente sul lavoro c’è un lutto in una famiglia, c’è la perdita di una vita, c’è un attentato alla democrazia. E le rivendicazioni che facciamo, le facciamo perché spesso i numeri non emergono.
La Basilicata si colloca in ‘Zona rossa’ con un’incidenza di morti ed incidenti sul lavoro maggiore del 25% rispetto alla media nazionale. È questo non lo possiamo più accettare!
C’è una questione che non è solo dei lavoratori e delle lavoratrici, è una questione che riguarda la necessità di fare insieme una battaglia, una battaglia per la legalità.
Lo diciamo proprio da Scanzano che volutamente abbiamo scelto per ribadire il nostro impegno nella lotta alla illegalità e alla criminalità che – ci avvertono i magistrati della Dia – qui nel Metapontino è un pericolo ancora presente.
C’è un paese, una regione, ci sono famiglie che non tollerano più. Siamo stanchi di questa illegalità diffusa, adesso BASTA!
Tutti dobbiamo sapere che se vogliamo una regione attrattiva soprattutto verso i grandi investimenti produttivi, abbiamo bisogno di un rispetto profondo delle leggi, negli appalti e nel buon funzionamento della pubblica amministrazione.
Un ambiente locale pulito, moralmente elevato, per garantire una prospettiva di futuro migliore alla Basilicata! Noi vogliamo una Basilicata sicura e garante della legalità! Ora è il tempo giusto. È il tempo del fare. È il tempo della concretezza, della programmazione e della costruzione di una Basilicata attrattiva! Perché NON siamo poi così lontani dal resto d’Europa.
Siamo certo poco connessi in termini di infrastrutture, poca occupazione, molto lavoro precario, i 35 mila lavoratori stagionali, il record dei 36mila giovani neet, sicuramente. Ma il punto è che la Basilicata non deve essere vista come l’“isola che non c’è” abitata da Peter Pan che scelgono di non crescere.
Penso che QUESTI siano i principi sui quali costruire il nostro futuro! Da qui, non possiamo quindi non lanciare alcuni segnali. E chiediamo un cambiamento profondo negli indirizzi, nelle politiche del lavoro superando i ritardi registrati ormai da troppo tempo.
Abbiamo proposto con il Patto del lavoro gli interventi di valorizzazione delle risorse locali. Le nostre potenzialità sono tantissime, l’agroindustria, il manifatturiero e automotive, l’energia, la cultura e il turismo. Abbiamo stimato che la realizzazione delle nostre proposte può creare almeno 4mila nuovi posti di lavoro! Queste sono le nostre sfide! Non è più il tempo dell’attesa.
Vogliamo una regione più moderna, vogliamo più infrastrutture, vogliamo più servizi. Vogliamo cioè una Basilicata più vicina ai bisogni delle persone, dei giovani, delle donne e degli anziani. Gli 873 decessi covid e i 124mila casi di contagio non sono bastati a convincere che è assolutamente urgente un piano di riforma della sanità regionale che deve recuperare efficienza, efficacia e prossimità come prevede tra l’altro il PNRR?
E qui un ringraziamento doveroso a tutti i lavoratori della sanità che in prima linea e a mani nude, hanno combattuto e stanno ancora combattendo questa terribile pandemia.
E i 3mila giovani che ogni anno abbandonano la Basilicata, si formano e daranno il loro contributo altrove, non bastano a convincere questo governo a realizzare nuove politiche attive e di investimenti per nuove opportunità di lavoro dove sono nati? E oggi a partire sono addirittura anche i figli degli immigrati, di coloro che credevano di realizzare qui il proprio futuro…
E, al netto della guerra, i nuovi dati ISTAT che ci dicono che in Basilicata la povertà è dilagante, non bastano a questo governo per intraprendere urgenti riforme strutturali in grado di mettere freno a questo dramma? La povertà è ormai liquida, colpisce tutti indistintamente!
Rispetto a tutto ciò le misure del Governo centrale e regionale non ci soddisfano perché non risolvono i problemi delle persone. Soprattutto per quanto riguarda il contrasto all’inflazione e al caro energia che colpiscono in modo pesantissimo lavoratori, lavoratrici, pensionati e giovani. Con un’inflazione al 7% i salari e le pensioni rimangono fermi, il potere d’acquisto diminuisce, i consumi non aumentano, le aziende entrano in crisi, si perdono posti di lavoro e la povertà aumenta.
Questo ha solo un nome, si chiama RECESSIONE e l’Italia, il Sud, LA BASILICATA non possono permetterselo! Non vorremmo rivivere quei momenti della nostra Repubblica in cui qualche premier diceva che la crisi non esisteva perché i ristoranti erano pieni… Oggi, le file davanti alla Caritas sono lunghissime, questo è quello che c’è nel Paese REALE, quello che noi conosciamo e rappresentiamo! Su tutto questo la sfida è aperta anche con il Governo regionale che non può più ritardare nel dare risposte concrete ai bisogni di queste persone.
È questo dunque un PRIMO MAGGIO di grande impegno, per la difesa della PACE, per una nuova centralità del LAVORO, per un nuovo sviluppo della nostra regione, per la LEGALITÀ.
Chiediamo un metodo di confronto nuovo, che riconosca al sindacato il ruolo di costruttori attivi del nuovo sviluppo. E se questo non avviene noi reagiremo! Non siamo più disposti al metodo del “noi decidiamo e vi informiamo”! Sia chiaro alla Giunta, che il sindacato ha le idee chiare, chiameremo i lucani allo SCIOPERO GENERALE! Le soluzioni ci sono, bisogna avere CORAGGIO!