Venerdì 29 aprile 2022 – Con una messa celebrata da mons. Salvatore Ligorio, intitolata ieri pomriggio a Papa Giovanni Paolo II la cappella dell’ospedale San Carlo di Potenza. Al Papa che due giorni dopo il terremoto dell’80, in visita ai territori disastrati, proprio da questo ospedale rivolse le prime parole di speranza e di solidarietà alle popolazioni colpite. SEGUE DOPO LA PUBBLICITA’.
Allora il san Carlo fu sotto pressione, per la quantità di gente da soccorrere, proprio come è rimasto – e lo è ancora – sotto pressione in questi due anni di pandemia per l’afflusso di contagiati Covid.
E’ stato questo richiamo da una emergenza all’altra che ha suggerito al direttore generale Giuseppe Spera e ai cappellani don Mario Galasso e don Marcello Corbisiero di chiedere all’arcivescovo di Potenza mons. Ligorio di intitolare a Papa Wojtyla la cappella al piano terra del nosocomio, che fino ad oggi non aveva alcuna dedicazione , come si dice in gergo liturgico.
E il rito, semplice ma suggestivo, si è tenuto nel corso di una concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo, davanti ad una assemblea costituita da medici, infermieri, personale e autorità sanitarie , in collegamento YouTube e televisivo ( riprese di TRM) per consentire ai ricoverati di partecipare in diretta alla celebraziione, ognuno con le sue speranze concrete .
Nella chiesetta sono così risuonate, durante l’omelia di mons. Ligorio, 42 anni dopo le parole che il papa polacco pronunciò allora nell’atrio dell’ospedale . E si sono caricate di un senso di attualità che ai più è parso addirittura evidente.
“ Sono venuto – disse allora san Giovanni Paolo II – per darvi un segno di speranza, perché nel momento del dolore ogni uomo ha bisogno di un altro uomo; vi porto una speranza nuova”. E mons. Ligorio ha legato la speranza annunciata allora dal Papa a quella di oggi riferendosi non solo ai ricoverati, ma anche a tutti coloro che seguono con inquietudine le scene e le parole di guerra che provengono dall’Ucraina.
L’arcivescovo ha invocato la pace da questo luogo di sofferenza e di speranza ricordando le parole che il Risorto, come dice il vangelo, ha sempre pronunciato ad ogni apparizione :” pace a voi”.