Uova, agnello, salumi e dolci della tradizione non mancheranno per Pasqua e Lunedì dell’Angelo sulle tavole dei lucani. Doveva essere la prima vera Pasqua di ripresa, dopo due anni di pandemia, ma guerra, caro-energia e inflazione galoppante mettono un freno alle festività. Così Cia-Agricoltori, secondo cui sui menù di Pasqua peseranno sia gli aumenti di frutta (+8%) e verdura (+17%) sia quelli di pasta (+12%) e carne (+6%). In ogni caso – osserva Cia – protagonisti delle tavole, anche in questo 2022, saranno i piatti tradizionali del territorio, scelti nell’80% delle famiglie lucane. A partire dall’agnello, che resta un classico del pranzo di Pasqua. Secondo Cia gli allevatori lucani hanno macellato tra i 30 e i 35 mila capi di agnello e capretto anche se – sottolinea la Confederazione – quelli di provenienza estera sono di gran lunga in numero superiore con prezzi che dovrebbero attirare l’attenzione dei consumatori sulla qualità della carne. Rispetto alla Pasqua degli ultimi due anni le vendite di carni in generale provenienti da stalle ed allevamenti della regione per la Pasqua 2022 registrano un aumento tra il 15 e il 20%. E’ la quantità di acquisto e consumo che si riduce: in macelleria le famiglie lucane acquistano anche solo un kg di agnello.
Trionfano, poi, i dolci “fai da te”, dalla pastiera alla torta rustica, che trascinano gli acquisti di uova. Un buon giro di affari per le 330 aziende di galline da uova per 16.795 capi allevati nella nostra regione. La distribuzione territoriale degli allevamenti avicoli evidenzia un maggior numero di capi e di aziende nella provincia di Potenza, contro il livello di intensità di allevamento superiore nella provincia di Matera in cui il numero di capi allevati per azienda è di 1.024 a fronte dei 762 del territorio potentino. Sta purtroppo scomparendo la tradizionale figura del contadino nei mercati rionali che vende direttamente le uova della sua azienda e perciò è preferibile acquistare in azienda attraverso il progetto Cia-Turismo Verde La Spesa in campagna.
Per la frutta forte richiesta per la fragola del Metapontino e per gli ortaggi degli asparagi campestri.
Complice la primavera e, soprattutto, la fine dello stato di emergenza – continua Cia – saranno comunque moltissimi quelli che approfitteranno di Pasqua e Pasquetta per una gita fuori porta in campagna, spingendo il turismo rurale e di prossimità. A beneficiare di questa voglia di natura e aria aperta, ma anche di cucina tipica e contadina, saranno i 220 agriturismi lucani, con almeno 15mila presenze attese nel week-end di festa. Una prima boccata d’ossigeno dopo un 2021 disastroso, con perdite di fatturato tra Covid, restrizioni e crollo dei turisti.