Sabato 5 marzo 2022 – Inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 della Corte dei Conti di Basilicata
Ha tenuto la relazione il Presidente Vincenzo Maria Pergola, il quale ha illustrato l’attività della Sezione Giurisdizionale per la Regione Basilicata, facendo riferimento al contenzioso amministrativo-contabile, a quello pensionistico e ai conti guidiziali.
Ha fatto seguito la relazione del Procuratore Regionale Vittorio Raeli, il quale preliminarmente ha fatto riferimento al problema di carenza di personale, problema più volte segnalato.
Questo ha comportato una ridistribuzione con il dott. Giulio Stolfi, l’unico sostituto procuratore rimasto in servizio dal 1 febbraio scorso.
Passando all’esame dell’attività giudiziaria che fa capo alla Procura regionale, ovvero le istruttorie e la partecipazione ai giudizi di responsabilità amministrativa, nel 2021 – ha detto il Procuratore Raeli – si è registrato un decremento ( – 6,25%) delle denunzie di danno che hanno dato luogo alla apertura delle istruttorie (420 procedimenti, a fronte di 448 procedimenti nel 2020 e di 748 procedimenti nel 2019). Il
dato complessivo, riferito al 2021, deve, peraltro, essere disaggregato, in quanto mentre la voce riguardante le segnalazioni provenienti dall’Autorità Giudiziaria è in netto calo ( 33) rispetto al 2020 ( 86), così come la voce riguardante le denunce provenienti da cittadini o associazioni ( 109 rispetto alle 148 del 2020), sono, invece, in aumento le segnalazioni delle amministrazioni pubbliche ( 256 rispetto alle 200 del 2020).
Il Procuratore Raeli ha spiegato questi dati.
“Intanto, per quanto riguarda la diminuzione (-61%) rispetto al 2020 delle segnalazioni provenienti dalla Autorità Giudiziaria, – ha precisato – vi è da dire che ciò è dovuto, ragionevolmente, a cause che, ad avviso di chi scrive, sono ricollegabili principalmente agli effetti della emergenza epidemiologica in atto sulla attività giudiziaria, che hanno contribuito a rallentare non poco la stessa.
Per quanto riguarda il calo (- 27%) delle istruttorie aperte su denuncia dei cittadini e delle
associazioni, il dato va letto in correlazione con l’aumento delle archiviazioni ( 1310). I cittadini
si rivolgono sempre più spesso alla Procura regionale, infatti, lamentando disfunzioni dell’apparato amministrativo e carenze dell’agire delle Pubbliche amministrazioni, che, però, il più delle volte non sono produttive di danno all’erario, il quale costituisce il presupposto indefettibile della azione della Procura contabile.
Positivo si presenta, invece, il dato riguardante le istruttorie aperte sulla base delle denunce
provenienti dalle amministrazioni pubbliche, in sensibile aumento (+ 28%) rispetto al 2020, e
particolarmente significativo del fatto che esse pervengono dai soggetti danneggiati, che, come è noto, possono adire alternativamente per il risarcimento dei danni l’Autorità Giudiziaria Ordinaria in sede civile.
Le indagini svolte – ha aggiunto il Procuratore Raeli – hanno riguardato una serie di vicende significative, sostanzialmente riconducibili a quelle esaminate negli anni precedenti, così sintetizzabili:
a) irregolari affidamento e gestione di servizi pubblici o acquisto di beni e servizi;
b) realizzazione irregolare (o omessa realizzazione) di opere pubbliche;
c) indebita erogazione di compensi a carico di dipendenti o prestatori di opera per la p.a.
d) indebita erogazione di pubblici contributi nazionali e/o comunitari ;
e) danni “indiretti” a pubbliche amministrazioni, a seguito di sentenze di condanna di
giudici civili o amministrativi;
f) irregolarità nell’utilizzo e nella manutenzione di beni pubblici.
In particolare, tra le vicende di maggiore interesse su cui si è concentrata l’attenzione di questa Procura vorrei ricordare (a parte quelle già tradotte in citazione nel 2021, su cui si riferirà oltre) quelle relative al rispetto dei vincoli di finanza pubblica imposti a vari enti (ivi comprese fattispecie di responsabilità sanzionatoria), ai danni all’immagine e patrimoniali derivanti da reati commessi da amministratori e funzionari pubblici, alla malversazione di finanziamenti comunitari e nazionali, a danni patrimoniali, a varie illegittimità nella gestione degli appalti e del personale.
Il Procuratore Raeli ha commentato infine il dato riguardante le archiviazioni.
“Occorre ricordare, in via preliminare, – ha detto – che il decreto di archiviazione può intervenire all’esito dell’attività istruttoria – il che presuppone l’apertura di un fascicolo – allorquando “ la notizia di danno risulta infondata o non vi sono elementi sufficienti a sostenere in giudizio la contestazione di responsabilità” ovvero per assenza di colpa grave, ogniqualvolta “l’azione amministrativa si sia conformata al parere reso dalla Corte dei conti in via consultiva, in sede di controllo e a favore degli enti locali nel rispetto dei presupposti generali per il rilascio dei medesimi”.
L’archiviazione immediata ( o “pre-archiviazione”) è quella, invece, che interviene a seguito
di una notizia di danno ictu oculi manifestamente infondata ovvero priva dei necessari requisiti
di specificità e/o concretezza, sicchè da ciò ne scaturisce la decisione vincolata del P.M. contabile di non aprire il fascicolo istruttorio.
Ciò premesso, può osservarsi che sia le “ archiviazioni istruttorie”, sia le “ archiviazioni immediate” ovvero “pre-archiviazioni”, intervenute nel 2021 in misura rispettiva di 1310 e 781,
sono- le prime – in aumento (+162%) rispetto alle 500 del 2021 e – le seconde – in diminuzione ( – 16%) rispetto alle 931 disposte nel 2021.
Tali scostamenti percentuali, di una certa consistenza, non devono stupire, trovando la loro
giustificazione nella rigorosa applicazione delle norme del codice di giustizia contabile ed
avendo sempre ben presente che il Pubblico Ministero contabile compie, altresì, accertamenti
“ a favore” della persona individuata quale presunto responsabile.
Le “ archiviazioni istruttorie “ ( classificate tout court come “ archiviazioni”) riguardano, peraltro, per la loro quasi totalità, fascicoli relativi a giudizi civili concernenti la durata non
ragionevole degli stessi, per i quali si può parlare, a ragione, di “ colpa di apparato”: intendendo, con questa icastica espressione, significare che la responsabilità per i ritardi nella definizione dei giudizi (civili, penali, amministrativi, tributari e contabili) non è, nella maggior
parte dei casi, dei singoli giudici, ma, con riferimento alla organizzazione giudiziaria, è dello
Stato.