Domenica 27 febbraio 2022 – “Con onestà intellettuale, affermo convintamente che la responsabilità dello stato comatoso in cui versa la ns. sanità non è solo della compagine politica che governa attualmente la Basilicata e neppure degli attuali dirigenti delle aziende sanitarie lucane. La sua cronicità disfunzionale proviene da lontano (penso a Bubbico e suoi successori); essa è la conseguenza di continue scelte politiche e gestionali sbagliate, oltre che clientelari”. Lo afferma il Presidente Onorario dell’Associazione Nuova Sanità e Benessere, l’avv. Leonardo Pinto.
“Quando si è avuta la fortuna di avere la presenza di medici bravi nulla è stato fatto per trattenerli, come insegnano i tristi accadimenti verificatisi nell’ospedale “Madonne delle Grazie” di Matera; anzi si è fatto in modo che andassero via perché scomodi alla politica, anche se utili ai malati; vanno pure ricordate le cene elettorali organizzate da medici, infermieri ed amministrativi per guadagnarsi carriere “folgoranti”.
E i malati? Illustri sconosciuti, cinicamente “usati” per aprire, chiudere o accorpare reparti in base ad esigenze e convenienze politiche.
E la sanità privata finanziata da quella pubblica? Molto più efficiente; alla politica va bene così.
E le lunghe liste di attesa per visite specialistiche presso strutture sanitarie pubbliche? Sempre più lunghe; salvo rivolgersi a pagamento a strutture private finanziate dalla sanità pubblica.
E la politica di destra, di sinistra e di centro? Grande assente; anzi, presente con i vizi di sempre: impegno permanente in strategiche scelte (sciagurate) finalizzate ad aumentare consensi elettorali, mentre i malati migrano verso strutture sanitarie ed ospedaliere extraregionali oppure -i più sfortunati- soccombono.
Questo è il quadro desolante della sanità lucana, di cui la Presidente della ANSB, Prof.ssa Rasulo, ha fatto cenno nel resoconto dell’incontro avuto con la Dg Pulvirenti con il Ds Magno dell’ASM di Matera, ampiamente ripreso dalla stampa locale.
L’Associazione Nuova Sanità e Benessere, che opera a livello regionale, e non solo, persegue l’obiettivo di un nuovo modello di sanità pubblica che abbia il malato come centro di interesse principale; traguardo possibile solo attraverso una politica sensibile verso chi ha bisogno di cure, in linea con l’art.32 della ns. Costituzione.
Le disfunzioni e carenze esistenti sono oggettive, non opinabili; il centrodestra che governa la Regione, in primis l’Assessore alla sanità Leone, ad oggi, non hanno dimostrato di volerle rimuovere e neppure di essere politicamente in grado di farlo; nonostante ciò, c’è chi ipotizza un nuovo ospedale della “Magna Grecia” slegato dalla realtà territoriale della provincia di Matera.
I cittadini lucani chiedono di poter usufruire di visite specialistiche, radiografie, analisi di laboratorio nelle strutture ospedaliere pubbliche esistenti senza estenuanti liste di attese, incompatibili ed inammissibili con le finalità delle prestazioni di cui si ha bisogno.
Il centrodestra, per distinguersi dal centrosinistra, deve concretizzare quello che decide; è il caso dell’ospedale di zona disagiata di Stigliano, la cui proposta -avanzata dal Consigliere Regionale Braia-, è ferma sebbene approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale.
Presidente Bardi, deve cambiare passo; così non va. Il governo regionale ha bisogno di una svolta seria, proficua ed efficace, senza alchimie politiche, senza manuale Cencelli e senza tentennamenti. Per la sanità, incamminata verso il commissariamento, purtroppo, è necessario sostituire l’Assessore Leone di cui l’ANSB ha più volte chiesto le dimissioni perché politicamente insufficiente allo scopo, come dimostrano le persistenti criticità di tutte le strutture ospedaliere lucane da Maratea a Melfi, comprese quelle di Potenza e Matera.
L’ANSB, d’ora in avanti, si adopererà sempre più -con maggior impegno e maggiore fermezza- affinché la politica governativa regionale metta le Aziende sanitarie, quindi anche l’ASM di Matera in “sofferenza” da anni, nelle condizioni di poter assolvere alle loro funzioni e non mancherà di verificarne la corretta gestione”, conclude Pinto.