Potenza, martedì 22 febbraio 2022 – “L’azzeramento della Giunta Guarente rappresenta un evento dirompente nella vita politica del Comune di Potenza che rischia, a distanza di soli due anni, di ripiombare nell’incubo del dissesto, con tutte le disastrose ripercussioni sui servizi e sulla tassazione che i cittadini ricordano bene”. Lo afferma Pierluigi Smaldone, Consigliere Comunale di Potenza di “Potenza Città Giardino“. “Occorre però riflettere su un dato inequivocabile – aggiunge Smaldone – il ritiro delle deleghe a tutti i suoi Assessori, rappresenta senz’altro la presa d’atto, da parte del Primo Cittadino, di un fallimento politico e amministrativo. “Squadra che vince non si cambia” si usa dire nel calcio. Qui non solo occorre prendere atto di come la squadra abbia condotto la Città in uno stato di degrado e di abbandono mai visti prima, ma, soprattutto, di quanto siano disperati i tentativi dell’allenatore (il Sindaco, ovviamente) di rimanere a galla e di non pagarne le conseguenze. Possibile che l’allenatore non si assuma alcuna responsabilità? Magari sentiremo la solita storia che “è colpa del passato”. Passato che, oggi, dovrebbe cedere il posto a un futuro per niente rassicurante. Come sarà possibile gestire questa delicatissima fase che vede Potenza sull’orlo del baratro, con un Sindaco che ha ripudiato i suoi Assessori e che è ormai assediato quotidianamente da chi prova a trovare un posto al sole? Si sta davvero giocando sulla pelle dei cittadini, usando, come troppo spesso è accaduto, la Città di Potenza come camera di compensazione per dinamiche politiche più alte, mancando totalmente di rispetto, non solo al glorioso passato della Città, ma soprattutto al futuro dei suoi figli. Quelli che hanno scelto di restare. Di non abbandonare la nave. Di costruire qui il loro futuro, quotidianamente minato dall’incapacità di amministrare degnamente la cosa pubblica”.
“La Città è agonizzante e i Potentini sono stanchi di questi quotidiani minuetti accompagnati da proclami che non trovano mai riscontro nella realtà. Le sfide del PNRR e della nuova programmazione rappresentano un banco di prova decisivo: imboccare la strada sbagliata rappresenterà una sconfitta per l’intera Regione. Sconfitta dalla quale, forse, non ci riprenderemo più…”, conclude Smaldone.