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Lunedì 7 febbraio 2022 – Stato di agitazione del personale dell’Arpab dopo lo scandalo scoperto dai Nas dei Carabinieri riguardante il Direttore Amministrativo Antonio Tisci regolarmente in ufficio sebbe da giorni positivo al Covid.
Lo stato di agitazione è stato ufficializzato con una nota da Carmen Sabbatella (Fp Cgil), Giuseppe Bollettino (Cisl Fp), Giuseppe Verrastro (Uil Fpl), Giampaolo Mecca (F.s.i. Usae).
“Quella dell’Arpab – affermano – è una vicenda paradossale: un ente che nasce per la tutela della salute dei cittadini con a capo chi, invece, mette a rischio in modo irresponsabile quella dei propri collaboratori.
Una situazione che noi, come organizzazioni sindacali, abbiamo più volte portato all’attenzione della Regione Basilicata attraverso tutte le azioni che, congiuntamente e singolarmente, abbiamo posto in essere già da mesi: dalla denuncia dell’uso “personalizzato” dei fondi per la formazione e lo straordinario alla mancata nomina del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
I contrasti con il direttore – si ricorda nella nota – hanno raggiunto l’apice a seguito di una partecipata assemblea dei lavoratori che, in modo quasi unanime, avevano rimesso al mittente la richiesta dello stesso di aumentare i fondi per lo straordinario, senza fornire alcuna informativa sull’impiego delle somme eccedenti. Una serie di eventi che hanno riguardato singoli lavoratori impiegati in attività difformi rispetto alla loro professionalità e al loro inquadramento.
Da tempo abbiamo segnalato – proseguono Sabbatella, Bollettino, Verrastro e Mecca – la mancata approvazione del regolamento organizzativo, quindi l’applicazione impropria di un atto non sottoposto al controllo di legittimità da parte della Regione Basilicata. Solo oggi il dipartimento Ambiente si esprime con una lunga nota in merito, dichiarando decaduto tale regolamento e tutti gli atti consequenziali e discendenti.
I lavoratori dell’Arpab, di contro, profondono quotidianamente il loro impegno nella difesa dell’ambiente, e, indirettamente, in quella della salute della popolazione lucana.
È un impegno mai disgiunto dal rispetto di procedure, protocolli, regolamenti e sopratutto leggi, che vestono di credibilità il risultato del loro lavoro. Da anni, in più occasioni, è stata scalfita questa credibilità, che i lavoratori puntualmente cercano di ricostruire, tessendo una tela che ogni volta viene disfatta da altri.
Per queste ragioni proclamiamo oggi lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Arpab e chiediamo a gran voce di riconsegnare all’Arpab una guida credibile, che valorizzi i suoi lavoratori, assicurando trasparenza ed equità, e le permetta di apparire autorevole nel chiedere ai controllati il rispetto delle normative ambientali” concludono i responsabili sindacali.