Domenica 6 febbraio 2022 – Continuano le prese di posizione nel mondo politico sulla vicenda del Direttore Generale dell’Arpab, Antonio Tisci, denunciato all’autorità giudiziaria per essere stato trovato negli uffici dell’azienda nonostante da qualche giorno fosse risultato positivo al Covid.
In una nota. ARTICOLO UNO Basilicata ricorda che fu proprio il Presidente della Giunta Regionale, Vito Bardi, a ribadire la necessità “che chi ricopre incarichi pubblici si dimostri all’altezza dei propri compiti e ruoli e tenga sempre comportamenti esemplari nell’esercizio delle proprie funzioni.”
Se le parole hanno un valore, – si afferma- quelle del Presidente Bardi non possono che tradursi in una immediata e netta presa di posizione sulla situazione di ARPAB, e nella rimozione del direttore generale dal suo incarico.
Troppi mesi sono passati in silenzio dalle gravi parole su Strada e nulla è seguito alla larghissima indignazione popolare che hanno suscitato.
Mesi in cui, giorno dopo giorno, – si è delineato un quadro di estrema gravità: atti e scelte che sembrano dettate da logiche del tutto individuali e ben lontane dal merito e dall’interesse generale che il direttore di un’agenzia pubblica dovrebbe avere come unico obiettivo da perseguire.
Lo confermano i provvedimenti fortemente discriminatori e ritorsivi presi nei confronti di cinque dipendenti, di cui quattro donne. Provvedimenti che non solo assumo preoccupanti contorni dalla matrice discriminatoria e sessista, ma denotano una completa assenza di cultura di genere, oltre a discreditare l’intera azione amministrativa di una delle principali agenzie regionali.
Da ultimo, che il direttore si trovasse nel suo ufficio pur essendo sottoposto ad isolamento domiciliare è un fatto di una gravità inaudita. Uno beffa a tutti i lucani che da due anni rispettano, con sacrificio e senso di responsabilità, ogni norma e restrizione contro la diffusione del virus.
È ora che un segnale arrivi davvero. Confidiamo che – concludono i dirigenti di Articolo Uno – chi ha la responsabilità di agire non scelga di continuare a voltarsi dall’altra parte. Se Bardi ha voce parli. Il silenzio, oramai, significa complicità.”
Di “incompatibilità per il ruolo che svolge dopo quanto accaduto” parlano in una nota i consiglieri regionali del MOVIMENTO CINQUE STELLE GIANNI LEGGIERI, CARMELA CARLUCCI E GIANNI LEGGIERI
“Ha davvero dell’incredibile – affermano – quanto successo nelle ultime ore in Regione Basilicata. La fantomatica commissione disciplinare annunciata dal Presidente Bardi per analizzare il caso Tisci ha deliberato per una semplice sospensione dello stesso in attesa di eventuali controdeduzioni.
Da più parti si sono sollevate proteste, anche all’interno della maggioranza che sostiene il Generale Bardi. Più morbida la posizione di Fratelli d’Italia, il partito di cui Tisci fa parte.
Sta facendo molto rumore il silenzio dell’assessore Rosa, anch’egli esponente di Fratelli d’Italia: lo ricordiamo quando si stracciava le vesti per censurare le gravi condotte politiche dei suoi avversari. Oggi è un agnellino mansueto che si diverte a controllare i dati auditel delle trasmissioni televisive.
Non riusciamo affatto a comprendere questo atto di clemenza nei confronti del DG Tisci: «Chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo è punito con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5.000» dice l’articolo 260 ben noto alla Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, più la polizia locale, impegnati nei controlli sul territorio per il rispetto delle norme anti Covid-19.
Circostanza, questa, che dovrebbe rientrare nella casistica dell’art 22, lettera “d” della legge regionale 20 gennaio 2020, recante “Riordino della disciplina dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della basilicata (ARPAB)” che prevede la cessazione dell’incarico nel caso di gravi e reiterate violazioni di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione. Avrebbe dovuto saperlo l’avvocato Tisci, ma tant’è.
Alla situazione personale di Tisci, al quale auguriamo una pronta guarigione, si aggiunge anche il pesante danno di immagine per la pubblica amministrazione.
Certo è che Tisci farebbe meglio a togliere il disturbo e chiedere scusa a tutti i cittadini per il grosso imbarazzo che ha creato in questi giorni. Purtroppo conosciamo il personaggio e siamo francamente poco fiduciosi che si concretizzi questo scatto di dignità.
In un periodo fatto di limitazioni e grossi sacrifici (si pensi alle attività imprenditoriali che stanno facendo salti mortali per sopravvivere) – concludono Perrino, Carlucci e Leggieri – fa davvero male prendere atto di azioni intrise di cotanta prepotenza. Il Presidente Bardi non attenda ulteriori 15 giorni per chiudere questa pagina tristissima della storia regionale.
I CONSIGLIERI REGIONALI DEL PD, ROBERTO CIFARELLI E MARCELLO PITTELLA, sperando che Bardi rimuova Antonio Tisci dall’incarico (il comunicato è giunto prima che il Governatore decidesse per la sospensione – n.d.r.), evidenziano che questa volta Tisci ha commesso un reato penale.
“Un atto di irresponsabilità, un reato compiuto non da uno qualsiasi ma da un dirigente pubblico con la funzione di far rispettare le leggi in materia ambientale.
E questo si aggiunge all’ultimissima vicenda nella quale Tisci si è reso protagonista di atteggiamenti e provvedimenti discriminatori nei confronti di un lavoratore e quattro lavoratrici dell’Agenzia, colpevoli di aver espresso un motivato dissenso nel corso di una assemblea sindacale.
Ci spiace prendere atto che – proseguono Cifarelli e Pittella – l’Avv. Tisci di fronte a quanto accaduto, che ricordiamo essere solo gli ultimi di una serie di episodi, non ha ha ancora compiuto il gesto più dignitoso che poteva compiere: dimettersi.
E’ bene ricordare– aggiungono gli esponenti Dem – che il 4 novembre scorso in Consiglio abbiamo discusso una mozione di sfiducia, presentata dai gruppi di minoranza, proprio nei confronti del DG di ARPAB .
La mozione evidenziava l’incapacità e le inadempienze del Direttore ma fu respinta dalla maggioranza e, in quella occasione, il Presidente Bardi concludeva così il suo intervento a difesa di Tisci :
”(…) e mi appello proprio a quel concetto di etica e di estetica pubblica che ho più volte ribadito, un valore repubblicano che deve guidare ognuno di noi. Questa mozione di censura è un legittimo atto politico che chiedo alla maggioranza di respingere, proprio a causa della strumentalità che ho provato ad evidenziare. Questo non vuol dire coprire errori, atteggiamenti e parole sbagliate che non saranno più tollerate e che non dovranno più ripetersi. (…) Se vi saranno elementi oggettivi o ulteriori sbavature non mi sottrarrò a decisioni severe.”
Già nei giorni immediatamente dopo, – continuano Cifarelli e Pittella – gli impegni solenni del Presidente della giunta si rivelarono scritti sulla sabbia. Oggi, a distanza di qualche mese, e dopo gli ennesimi scivoloni del DG, si caratterizzano per la loro vacuità e falsità.
Purtroppo questi ultimi episodi sono la conferma della inadeguatezza di Tisci a ricoprire un ruolo così delicato e del disastro politico di quanti si ergono ipocritamente un giorno si e l’altro pure a difensori “dell’etica e dell’estetica pubblica”, specie gli amici di Fratelli D’Italia che lo hanno indicato e continuano a difenderlo con i loro silenzi.
Dal Presidente Bardi ci attendiamo la risolutezza di un uomo delle istituzioni.
La misura è colma . – concludono Cifarelli e Pittella – Il Direttore Tisci o si dimette oppure va rimosso immediatamente dall’incarico per una evidente incapacità amministrativa e per il conseguente grave nocumento che porta all’Agenzia regionale e alla stessa Regione Basilicata.”
LA SEGRETERIA REGIONALE DI FRATELLI D’ITALIA in un comunicato di poche righe “prende atto della complessa situazione riguardante il direttore generale dell’Arpa Basilicata, Antonio Tisci. Rimane pertanto in attesa degli approfondimenti della vicenda da parte dell’autorità giudiziaria alla quale è pervenuto il verbale redatto dai Nas di Potenza”.
Foto di copertina: Iv24