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Nuova denuncia dell’Adoc sul caro bolletta di Acquedotto Lucano dal quale è difficile avere informazioni

USB - Ufficio Stampa Basilicata 14 Gennaio 2022
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Venerdì 14 gennaio 2022 – L’ADOC di Basilicata è intervenuta più volte sul tema dell’acqua.

Quanto costa e come l’Ente gestore calcola la bolletta?

Ebbene, – afferma in una nota il Presidente dell’Adoc Basilicata, Canio D’Andrea – a queste domande non si può dare una risposta semplice.

Possiamo dire subito – precisa – che tra il 2018 e il 2022 il costo dell’acqua è aumentata del 22%. Il calcolo fatto dall’ADOC si riferisce alla tariffa base per un’utenza domestica passata a € 0,82/mc del 2018 a € 0,99/mc del 2022. I dati sono pubblicati sul sito di Acquedotto Lucano S.p.A.

Ma badate bene il 22% non si riferisce solo costo dell’acqua ma anche ai costi di smaltimento (c.d. fogna) passato da € 0,63/mc a € 0,77/mc e alle quote fisse passate da € 26,00 del 2018 a € 31,52 del 2022.

In media, per un’utenza domestica che consuma 100 mc di acqua l’anno il costo passa da € 175,80 del 2018 a € 214,52 del 2022.

All’ADOC sembra un bel salasso per un pensionato, un operaio o per chi vive di stipendio. Altro che i cinque euro ventilati da più parti di qualche mese fa e nel 2023 sono già previsti altri ritocchi alle tariffe.

E questo non basta, c’è anche la beffa.

Acquedotto Lucano S.p.A., in un incontro con le associazioni dei consumatori tenuto lo scorso 2 dicembre, – ricorda D’Andrea – ha sbandierato una “nuova” fattura che a detta dell’Amministratore e del suo staff è “più chiara e più corretta”.

In quella sede l’ADOC di Basilicata ha richiesto che sulla fattura fossero riportate alcune semplici informazioni utili alla migliore comprensione di quel criptico documento. Le richieste dell’ADOC, condivise anche dalle altre Associazioni di consumatori, sono solo di buon senso e hanno come fine la migliore fruibilità di un documento che è di difficile lettura.

Canio D’Andrea, presidente Adoc Basilicata

Le richieste sono queste:

  • indicare in modo chiaro ed evidente l’importo da pagare anche quando non c’è nulla da pagare o se la fattura riporta un credito a favore del consumatore;
  • nel caso di fatture a credito indicare chiaramente la modalità di rimborso;
  • nel caso di fatture di importo molto alto prevedere una rateizzazione automatica tale che tutti possano pagare;
  • riportare sulla fattura in modo chiaro ed evidente le tariffe applicate e non il sito internet da consultare per trovare nella selva delle tariffe quella giusta (per chiarezza sul sito sono pubblicate 7 tariffe e ogni documento riporta 16 tabelle);
  • raggruppare gli importi fatturati per anno affinché il consumatore possa facilmente individuare i crediti prescritti previsti dalla legge;
  • completare la fattura con le poche righe necessarie ad inoltrare un reclamo simile allo schema già allegato per la domiciliazione;
  • e, infine, mettere bene in evidenza, su ogni fattura, quanto è costato un metro cubo di acqua al consumatore (cioè importo totale da pagare diviso i metri cubi di acqua fornita).
  • Queste richieste sono state accolte con sorrisi di simpatia e condivisione dai membri di Acquedotto Lucano S.p.A. che ci hanno regalato anche belle rassicuranti parole circa il nuovo modo di gestire l’acqua in Basilicata.
  • Sorrisi e parole – denuncia D’Andrea – che oggi sono state smentite dai fatti.

    Le “nuove” fatture inviate da Acquedotto Lucano S.p.A. sono in larga parte con letture presunte, con incomprensibili dati simili a quelli delle fatture degli anni precedenti.
    E che la confusione regna sovrana l’ADOC di Basilicata l’ha verificato anche chiamando il Numero Verde per chiedere spiegazioni.
  • Questa mattina, infatti, per avere informazioni su una fattura abbiamo atteso quasi 10 minuti prima che una signorina rispondesse da un call center (la voce registrata ci ha informato che c’erano otto o nove utenti in attesa).
    Alle domande circa la fattura di un nostro associato non è stata data alcuna risposta.
    La motivazione?: “i collegamenti Internet non funzionavano”, “l’app predisposta da Acquedotto Lucano S.p.A. non era scaricabile”.
    Comunque, dopo più di 20 minuti di inutile conversazione, senza risolvere il problema, la chiamata è stata conclusa.
    L’ultima chicca, prima di lasciare le considerazioni a chi legge, la riserviamo all’app predisposta da Acquedotto Lucano S.p.A.
  • L’app si chiama “SolariQ” (indicazione quasi in sordina presente sul sito) ma non è facile trovarla, se fate la ricerca troverete “SolariQ Udine” e solo se la scaricate scoprirete che nell’elenco delle aziende c’è anche Acquedotto Lucano.
    Ma ancor più bello è scoprire a che serve l’app.
    Con questo ritrovato di altissima tecnologia – afferma D’Andrea – potrete prenotare un appuntamento telefonico con il call center del Numero Verde così da ritrovarvi in una tipica situazione kafkiana dove tutto è perfetto ma non funziona niente.

    Ed ecco la conclusione di queste brevi note: “Ma chi paga per questo efficientissimo servizio e per queste straordinarie innovazioni?”

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