Giovedì 13 gennaio 2022 – Il Vescovo Metropolita di Potenza, mons. Salvatore Ligorio è indagato di peculato per aver ricevuto il 6 gennaio dello scorso anno la prima dose di vaccino nell’ex Don Uva a Potenza, quando era previsto – come ricorda nell’articolo “La Nuova del Sud” – solo agli operatori sanitari e agli ospiti ed operatori delle residenze per anziani.
Mons. Ligorio respinge l’accusa. Il suo legale, l’avv. Antonello Cimadomo, nella memoria difensiva presentata ai magistrati ha infatti ribadito che la vaccinazione era consentita perchè il Prelato, per motivi legati al suo ministero, frequentava la struttura residenziale per anziani.
Nessun privilegio, dunque, anche se ora si attendono le decisioni dei magistrati – l’inchiesta è coordinata personalmente dal Procuratore Francesco Curcio – che hanno interrogato anche gli altri indagati: il direttore sanitario e il direttore amministrativo della struttura, Rocco Maglietta e Roberto Galante, il coordinatore degli infermieri, Francesco Sagaria (che iniettò personalmente il vaccino), e suor Maria (Angela Maria Sabia) che, secondo l’accusa, – come riporta “La Nuova del Sud” – avrebbe fatto vaccinare mons. Ligorio.