Lunedì 3 gennaio 2022 – Un’impennata del tasso di positività, dal 13 al 22%, e i ricoveri che crescono in otto regioni, con la Liguria prima ad avvicinarsi – dopo mesi – nuovamente alla zona arancione, uno scenario sempre più prossimo in Italia, dove da oggi saranno in tutto dieci le regioni in giallo.
Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento.
Nelle ultime 24 ore il virus fa il suo ennesimo balzo e il Governo è già al lavoro per trovare una quadra, che non si annuncia facilissima, sui prossimi provvedimenti che saranno discussi in Cdm mercoledì.
Tecnici e mediatori della politica saranno in ogni caso al lavoro da subito, perché il virus corre. Con l’ultimo bollettino (61.046 nuovi casi e 133 i morti in un giorno), i primi dati del week end di Capodanno appena passato registrano numeri giornalieri dei contagi più bassi, in linea con il calo fisiologico delle cifre nei fine settimana. Ma pur essendo relativamente limitato il numero dei tamponi, ‘solo’ 278.654 test, il tasso di positività schizza ora al 21,9% e i ricoveri ordinari sono stati quasi 500 in più in 24 ore.
Resta da affrontare ancora la questione del ritorno a scuola. Anche se non è previsto alcun posticipo della data del ritorno in classe (gli istituti riapriranno tra il 7 e il 10 gennaio), l’Esecutivo valuta alcune modifiche proposte dalle Regioni, come la Dad di dieci giorni anche alle elementari e in prima media – nel caso di due contagi in una stessa classe – solo per i bambini non vaccinati, mentre quelli immunizzati resterebbero in presenza. Questa ipotesi ha sollevato qualche malumore nella maggioranza, in particolare dalla Lega e dal M5s, ma il Governo chiarisce che farà di tutto per evitare la chiusura delle scuole.
L’analisi dell’Agenas lo conferma: in un giorno le percentuali dei posti letto occupati nei reparti in area non critica o in terapia intensiva, a seconda dei casi, sono salite in otto regioni: in Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Sicilia, Toscana, Umbria e Liguria. Quest’ultima potrebbe presto passare in zona arancione, con il 22% (+1) dei posti occupati per Covid in rianimazione – oltre la soglia limite del 20 – e il 28% (+1) nei reparti ordinari, a soli due punti percentuali dalla soglia limite del 30. Per l’impatto sugli ospedali il governatore ligure Giovanni Toti chiede di spingere sulle vaccinazioni e riflette su un dato: “dei 47 ricoverati in terapia intensiva negli ospedali della regione, sono ben 35 i non vaccinati”.
Nelle prossime due settimane – secondo il report esteso dell’Istituto Superiore di Sanità – in tutta Europa sono previsti un aumento del tasso di notifica dei casi di Covid, stabili tassi di ospedalizzazione, una diminuzione nei tassi di ricovero in terapia intensiva e tassi di mortalità stabili. E diventa sempre più una certezza l’efficacia della copertura del booster contro Omicron. “A seguito della somministrazione della dose booster nel personale sanitario, diminuisce la percentuale dei casi di Covid negli operatori sanitari”, riporta ancora il dossier.
FONTE: ANSA