Lunedì 27 dicembre 2021 – A dare la notizia sulla pagina Facebook è stato il Sindaco di Ruoti, Anna Maria Scalise che, a nome personale e dell’intera amministrazione comunale, ha condannato l’atto vandalico di ignoti ai danni della statua della Madonna di Toppa di Scioscia.
“Una statua della Vergine, alta mezzo metro, posta “all’ingresso” della contrada a ridosso della provinciale che da Ruoti porta a Potenza, è stata distrutta in totale spregio della nostra cultura e del nostro sentimento religioso.
I vandali – denuncia Scalise – hanno agito in piena notte indisturbati, verosimilmente intorno alle 03.00, devastando la statua della Madonnina che sorregge il Figlio morente, divenuto luogo di culto e di riferimento per la contrada da oltre 40 anni.
Sono vicina a tutti i cittadini che – afferma Scalise – si sono sentiti privati di un simulacro divenuto luogo di devozione e di preghiera, cui era particolarmente legata tutta la comunità locale.La vicenda ci lascia tutti indignati e scossi.
Una telecamera sul posto – precisa – ci ha fornito delle indicazioni, ora al vaglio degli inquirenti; ho sentito il comandante della stazione dei carabinieri di Ruoti che ha assicurato,come sempre, un lavoro di indagine puntuale.
È un atto di vandalismo che, come amministrazione, vogliamo faccia notizia; infatti spesso siamo talmente assuefatti al degrado, che la noia e la maleducazione dei vandali non fa più scalpore.
Potrebbe essere un atto vandalico o un disagio personale o di gruppo, forse una spiegazione non c’è. Certo è che – prosegue Scalise – quando ad essere vandalizzata è un’opera sacra ci sentiamo ancora più feriti, siamo ancora più indignati, e ancor più se un atto del genere viene compiuto nella notte più Santa. Di fronte a tali gesti tutte le istituzioni dobbiamo fare rete, unitamente ai cittadini.
Sono dispiaciuta, amareggiata, con il cuore in mano, il mio augurio – conclude il Sindaco di Ruoti – è che l’autore del gesto abbia il coraggio di assumersene la responsabilità, prima di essere individuato dalle autorità competenti”.