Sabato 10 dicembre 2021 – “Questa mattina la stampa dava conto degli indici di spopolamento della Basilicata per il bassissimo tasso di nascite oltre all’aumenti della mortalita’per effetto della popolazione anziana.
Poi è arrivata la terribile informazione dei due giovani ventenni rumeni boscaioli morti a Brienza da giorni.
Le prime informazioni parlano esalazioni di una stufa a gas utilizzata per riscaldare la camera di una casa rurale.
Non si puo’morire così a vent’anni. Non è la prima volta. Era gia’accaduto a Tito”.
Lo afferma Pietro Simonetti, del Tavolo Nazionale caporalato /Ministero del Lavoro.
“I migranti stranieri residenti in Basilicata sono nel 2021 circa 24.000.Quelli che lavorano oltre 50.000 prevalentemente occupati in agricoltura, lavoro di cura, zootecnia, industria boschiva e nel ciclo delle costruzioni.
Un 40%di questa manodopera lavora in nero. Molte abitazioni – denuncia Simonetti – sono prive di riscaldamento molte sono di fortuna.
A fronte del contributo che l’immigrazione fornisce al sistema produttivo e dei servizi in Basilicata ,in termini di reddito e di valore aggiunto ,si registra da tempo una scarsa attenzione dei Comuni e degli Enti territoriali sulle condizioni di vita e di lavoro di queste persone.
Non si tratta solo di sfruttamento lavorativo, della mancata attuazione dei contratti di lavoro e dell’assicurazione previdenziale. Molto di più: compartimenti che partono da una concezione prima di tutto prevalentemente culturale.
I migranti, come le parti deboli della società, possono essere sfruttati e trattati con l’esclusione e la marginalità in una regione che ha visto emigrare dal 1860 oltre 800.000 lucani diventati ad oggi 1,2 milioni con i discendenti.
Ora arrivera’puntualmente il cordoglio. Invece – conclude Simonetti – della necessaria è dovuta modifica dei comportamenti con l’attuazione di politiche di prevenzione per condizioni dignitose di vita e di lavoro per questi migranti che sono circa il 10%della popolazione lucana ed il 25%di quella lavorativa.”