Mercoledì 1 dicembre 2021 – Sostegno dell’assessorato allo Sport del Comune di Potenza sul progetto dell’associazione ASCD Santa Maria Volley Potenza di creare una squadra di sitting volley, pallavolo paralimpica.
“Con grande gioia ho accolto il progetto proposto dalla ASCD Santa Maria Volley Potenza. In occasione di ‘Potenza Città europea dello Sport 2021’ abbiamo voluto porre l’attenzione su una meravigliosa disciplina paralimpica. Una disciplina inclusiva, –afferma l’assessore allo Sport Patrizia Guma – praticabile sia da normodotati sia da persone con disabilità, aperta a tutti, uomini, donne e bambini.
Sono anche i progetti come questo che devono caratterizzare il titolo ottenuto di Città europea dello Sport, progetti inclusivi, attraverso lo sport che ben si presta al raggiungimento di questo obiettivo. Sarebbe riduttivo interpretare e circoscrivere il titolo ottenuto alla semplice organizzazione di eventi, tralasciando la promozione dello sport per la comunità tutta.
La creazione di una squadra di sitting volley è un progetto finalizzato al sostegno della disabilità, il tutto sotto la competente guida di un tecnico qualificato. Fondamentale è stato il supporto della FIPAV, nella persona del presidente regionale Enzo Santomassimo, sempre attento alle richieste delle società sportive e dei cittadini.
Ma ancor più determinante – sottolinea l’assessore – è stato il ruolo di Antonella Brizzi consigliera FIPAV, oltre che direttore sportivo dell’Associazione Santa Maria Volley, nonché del presidente Vincenzo Brienza e di tutta la dirigenza, che hanno creduto nel progetto e hanno voluto condividerlo con l’Amministrazione comunale.
Un ringraziamento, infine, lo rivolgo alla dirigente della scuola Domenico Savio, la preside Diana Camardo, per aver concesso l’utilizzo della palestra di via Perugia, dimostrando una grande sensibilità riguardo al tema della disabilità e con la quale, in piena sinergia, sono certa che inizierà una proficua collaborazione. Auspico una numerosa partecipazione, affinché lo sport sia davvero inclusione” conclude la Guma.