Giovedì 25 novembre 2021 – Alla sesta edizione della “Biennale delle Memorie ”di Martina Franca con Leonardo Sciascia, a 40 anni dalla sua scomparsa, c’è spazio per il grande intellettuale, di Montemurro, Leonardo Sinisgalli, poeta, saggista e critico d’arte italiano.
L’inaugurazione si è svolta ieri mercoledì 24 novembre alle 18 nella Biblioteca Comunale aperta dai saluti del Sindaco Franco Ancona e della dirigente scolastica Roberta Leporati, a cui seguiranno la conferenza sul tema “Sciascia e Sinisgalli tra razionalità e parola poetica” con l’intervento di Anna Finocchiaro presidente di Italiadecide.
La “Biennale delle Memorie” edizione 2021 è a cura di Italiadecide, Enciclopedia Italiana Treccani, Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Martina, è patrocinata dal Ministero della Cultura con il coinvolgimento della Fondazione Paolo Grassi, la Fondazione Sciascia, la Fondazione Sinisgalli, la Fondazione Leonardo per l’originale ricerca di Sinisgalli, il Gruppo Umanesimo della Pietra di Martina Franca, i Presidi del Libro di Martina e Cisternino.
Grande soddisfazione da parte della Fondazione Sinisgalli. “La Fondazione Sinisgalli è felice di partecipare alle iniziative che la “Biennale delle memorie” – ha sottolineato Mimmo Sammartino, Presidente della Fondazione Sinisgalli, ha voluto organizzare in occasione del quarantennale della scomparsa di Leonardo Sinisgalli che, come Leonardo Sciascia, è stato uno spirito eclettico, eretico che amava gli spiriti eretici, profeta della complessità del pensiero e convinto testimone della unità delle due culture (quella letteraria e quella scientifica). Condizione necessaria per provare a interpretare e a rappresentare il mondo, tenendo insieme memoria e innovazione”.
Sulla stessa frequenza anche il direttore della Fondazione Sinisgalli Luigi Beneduci : “Leonardo Sinisgalli, il poeta-ingegnere, ha espresso il suo spirito eretico in opere come il “Furor mathematicus” o la rivista “Civiltà delle macchine”: precorrendo i tempi è stato un modello di straordinaria attualità, per aver favorito l’incontro tra le culture scientifiche, tecniche ed umanistiche. È bene farlo conoscere alle nuove generazioni”