Sabato 20 novembre 2021 – Riceviamo dall‘avv. Concetta Iannibelli, Consigliera comunale del gruppo di opposizione Cantiere Lagonegro, una nota con la quale si denuncia quanto sta accadendo per il Parco Giada, destinato ad un’esorabile chiusura con la decisione dell’amministrazione comunale di mettere in vendita gli animali tuttora esistenti.
Scrive la consigliera Iannibelli: “A circa due mesi dalla fine della concessione in affidamento de Parco Giada stiamo assistendo all’ennesimo illegittimo atto nei confronti dell’oasi naturalistica di Lagonegro, tra le più belle del Meridione, donata nel 1986 dal Prof. Angelo Alagia e da sua moglie al Comune di Lagonegro.
Dal 1986 in poi, un susseguirsi di atti e situazioni che, quasi come una “iattura”, hanno determinato, inesorabilmente, il declino dello zoo “Parco Giada” il quale, all’atto della cessione dal privato al pubblico, constava di ben 50 specie di animali (felini, esotici e domestici) delle specie più belle e rare.
Un susseguirsi di eventi congiunturalmente non favorevoli al Parco Giada e coadiuvati, di certo, da un lento ed inesorabile abbandono dell’idea di salvaguardare l’habitat come regno a protezione degli animali, della loro cura, della loro bellezza, dello studio degli stessi e della loro naturale evoluzione, di pari passo alle normative in materia, e dall’altro un sempre più impellente desiderio di trarre profitto dal bene e di speculare dal punto di vista edilizio su una bellezza “non sudata” perché regalata.
E’ proprio il caso di dire che – prosegue l’avv. Iannibelli – nel corso del tempo non è cambiato nulla: “tutto cambi perché nulla cambi”, anzi la disaffezione per il luogo è stata sempre più crescente sino ad arrivare a gestioni improvvisate e prive di visioni progettuali, coadiuvate dalla mancanza di un reale controllo dell’ente proprietario sulla gestione del bene e sulla tenuta degli animali.
Durante la gestione Natural Park, ad esempio, il Comune di Lagonegro in data 02.03.2017 provvide ad inoltrare l’istanza di esclusione ex art. 2 D. Lgs. 73/2005 giustificando tale richiesta sulla base della circostanza che le specie di animali presenti nel Parco non erano tali da giustificare il perseguimento delle finalità di cui alla normativa in materia
L’allarme, invece, è scattato pochi giorni fa dalla lettura di una deliberazione “inquietante” che ha provocato immediato disagio, con la quale la giunta guidata dal Sindaco di Lascio Maria ha deliberato di mettere in vendita tutti gli animali del Parco Giada mediante un’asta pubblica ed in caso di mancata vendita di donare anche a privati gli animali previo il solo pagamento dei costi della sterilizzazione.
I brividi sarebbero venuti anche ad un bambino di scuola elementare attento alle dinamiche a tutela degli animali, quel “bambino” che amava visitare il Parco Giada e ne ha un ricordo indelebile!
Di qui, un post di protesta, che si riporta testualmente:
Black Friday 2021 Parco Giada Lagonegro!
Vuoi un lama? Un muflone? O un pony?
Vuoi utilizzarlo come ornamento per il tuo giardino?
Non disperarti, questo è il mese del black friday anche per l’amministrazione comunale di Lagonegro.
Se nessuno risponde all’asta potrai averlo gratuito, basta pagare un costo forfettario per la sterilizzazione!
Ecco! Siamo di fronte al paese delle chiusure, più chiudi, meno paghi e più distruggi!
E ti viene pure fatto un regalo.
Diventeremo pian piano il paese-deserto, campagna e coda dei paesi vicini.
Grazie!#acasa
con il quale si evidenziava l’abnormità del comportamento amministrativo della giunta guidata da Maria Di Lascio.
Ciò che colpisce immediatamente della tanto contestata deliberazione sulla vendita degli animali – prosegue l’avv. Iannibelli – è prima di tutto l’idea di procedere ad una dismissione senza conoscere quale sia il progetto nell’immediato futuro del parco, poi aver proceduto ad una deliberazione di vendita senza prevedere la dovuta autorizzazione prefettizia in presenza di animali considerati protetti e pericolosi, ancora non aver indicato nelle modalità di cessione i requisiti di chi poteva detenere gli animali, concedendo la possibilità di cederli anche a semplici privati, e ancor peggio, non aver accennato nulla rispetto “al divieto di macellazione”, indicato espressamente per gli animali di affezione nella legge del 2006 a tutela degli stessi.
Insomma, un vero e proprio pasticcio amministrativo, sorto da una volontà esageratamente repentina e “sospetta” di disfarsi degli animali, un indirizzo politico poco visionario e soprattutto non indirizzato verso il reale fine per cui è nato il Parco Giada e per il quale, soprattutto, è stato donato!
Un vero e proprio disastro amministrativo che – ricorda l’avv. Iannibelli – non solo ha portato la notizia sulle prime pagine dei quotidiani nazionali a difesa delle specie animali con l’intervento tempestivo del WWF e di altre associazioni di volontariato locali ma ha, come naturale conseguenza, comportato l’immediato sequestro delle specie di animali considerate pericolose (mufloni, daini e cinghiali) e, in quanto tali assolutamente non cedibili come indicato nella delibera nulla della giunta comunale.
Il gruppo di opposizione Cantiere Lagonegro, nel sentirsi da subito chiamato a difendere gli interessi della propria Comunità, – si precisa nella nota – non solo ha eseguito una protesta suoi luoghi, ha immediatamente inviato una nota a tutte le autorità amministrative competenti ed ha chiesto con gran forza di voler intervenire nei confronti del Comune e della Giunta Comunale di Lagonegro affinché venga esclusa la possibilità che l’oasi faunistica Parco Giada possa disfarsi degli animali presenti, quale possibile subdolo presupposto che priverebbe la Comunità locale e Regionale della funzione di promozione sociale e culturale esercitata dall’oasi faunistica denominata «Parco Giada» di Lagonegro, così come riconosciuta dall’articolo 9 della legge Regionale di Basilicata 31 gennaio 1992 n. 2; alla Giunta Comunale di Lagonegro di revocare, in autotutela, la Delibera n. 105 del 03.11.2021.
Il Parco Giada, congiuntamente al Lago Laudemio, – conclude l’avv. Iannibelli – è il bene più prezioso di cui gode con fierezza Lagonegro, di una bellezza disarmante e accattivante; il Parco Giada, pertanto, sarà protetto da qualunque mira che non ha lo scopo di tutelare il bene della Comunità, con tutte le forze possibili ed immaginabili”.