Giovedì 18 novembre 2021 – “Il mancato esercizio della programmazione regionale in campo sanitario continua a far emergere le storture di un sistema che, senza una guida stabile e autorevole, naviga a vista e permette a ciascuna azienda di adottare atti e decisioni in perfetta autonomia”.
E’ quanto afferma in una nota Sandra Guglielmi della Fp Cgil.
“Cartina di tornasole quanto sta accadendo al Crob dove, in seguito al nuovo atto aziendale e a un nuovo regolamento di funzionamento dei dipartimenti, sono stati recentemente nominati un direttore del dipartimento sanitario e un direttore del dipartimento amministrativo, incarichi che alcuni considerano mere duplicazioni dei ruoli di direttore sanitario e direttore amministrativo.
La scelta dell’istituto di investire su due nuovi direttori di dipartimento, al di là del giudizio di merito, ci riporta – sostiene Gugliemi – a un atavico quesito sul quale a più riprese nel corso degli anni e in maniera particolare in questo lungo anno e mezzo di pandemia ci siamo posti: sono adeguate le risorse investite per valorizzare gli operatori sanitari che con spirito di sacrificio e abnegazione hanno continuato a lavorare in condizioni estremamente difficili e disagiate per garantire il diritto alla salute dei cittadini?
Abbiamo sempre sostenuto – prosegue – che non lo siano e che serva uno sforzo maggiore sia da parte del governo, che delle regioni attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive, ma anche un impegno preciso delle stesse aziende.
Più che concentrarsi a creare sovrastrutture apicali, le direzioni strategiche dovrebbero impegnarsi per riconoscere ai lavoratori della sanità, in una fase come questa più che mai, la giusta ricompensa economica, e ciò potrebbe attuarsi attraverso una serie di azioni ordinarie ma anche straordinarie:retribuire le attività aggiuntive, anche quelle strettamente legate all’emergenza Covid, in tempi congrui e con risorse adeguate e finalizzate, pensare progetti incentivanti volti alla riduzione, ad esempio, delle liste di attesa, ma anche alla valorizzazione della propria mission specifica, retribuire gli straordinari per carenza di personale attraverso l’utilizzo di risorse di bilancio, senza intaccare i fondi contrattuali.
Sono solo alcune delle strade possibili che le aziende possono legittimamente decidere di percorrere, ancorando alla reale situazione e alle contingenti circostanze le scelte e motivazioni dell’utilizzo delle risorse di bilancio.
Se i soldi di bilancio possono essere utilizzati, che lo si faccia valutando le priorità. Per noi – conclude Guglielmi – la priorità assoluta è e resterà il riconoscimento del personale e la sua valorizzazione economica e professionale attraverso tutte le leve economiche possibili.