Martedì 9 novembre 2021 – Dal primo dicembre prossimo i 18 lavoratori ex Caruso saranno assunti dalle società GDM e Margherita nell’ambito dei contratti di progetto con Eni per commesse e servizi nell’area di Viggiano di cui le stesse società sono detentrici.
Ne dà notizia l’assessore alle Attività Produttive e al Lavoro Francesco Cupparo, rendendo noto che una comunicazione di conclusione delle trattative è stata inviata al Tavolo istituito al Dipartimento da parte di Confindustria e che era stato convocato di nuovo oggi.
“L’intesa dopo diversi incontri allo stesso Tavolo, dopo un confronto molto impegnativo che ha richiesto una costante azione di mediazione – spiega l’assessore – è stata possibile grazie all’impegno e alla volontà di tutte le parti in causa – sindacati confederali e di categoria, Eni, società interessate, Confindustria – con il contributo del sindaco di Viggiano Cicala in rappresentanza dei sindaci della Val d’Agri.
È la testimonianza che la concertazione resta lo strumento essenziale per la soluzione di vertenze aziendali e che l’attenzione di Regione, Comuni, parti sociali perché l’attività Eni diretta e indotta non produca la perdita di nemmeno un posto di lavoro resta sempre alta. Abbiamo sempre ritenuto che l’estrazione di petrolio debba rappresentare un’opportunità di sviluppo ed occupazione”.
Sull’incontro la nota di Fim, Fiom,Uilm
Si è appena conclusa la riunione in Regione, in presenza dell’assessore Cupparo, del sindaco Cicala in qualità di rappresentante dei sindaci della Val d’Agri. È stato un lungo e intenso confronto sulle problematiche fondamentali dell’occupazione.
Il sindacato, nel ripercorrere la realtà della cose, ha ribadito in modo chiaro ad Eni e alla politica regionale che ha condiviso pienamente l’impostazione sindacale, l’obbligo da parte di Eni di rispettare le regole a partire dal patto di sito, ma più complessivamente il patto sociale che significa da parte di Eni, rispettare i livelli occupazionale in essere all’interno del centro olio di Viggiano.
Non è accettabile l’impostazione di Eni che ha dichiarato che le gare a partire da quella della Maersk sono strutturate con la riduzione delle attività. E questo significa non rispettare gli impegni assunti dalla stessa con il territorio e al fine del mantenimento dei livelli occupazionali (clausola sociale) l”esigibilità della clusterizzazione dei contratti nazionali di lavoro così come definito in Confindustria.
Il tavolo è stato aggiornato alle prossime ore affinché Eni possa dare una risposta alla richiesta sindacale (e sostenuta dalla politica) nel ripristino delle attività legate ai 275 lavoratori.