Mercoledì 22 settembre 2021 – La notizia, inaspettata, ha creato disappunto ed indignazione tra i genitori degli alunni delle scuole gestite dal Comune: quest’anno aumenta il costo della mensa scolastica: 1,53€ per la scuola primaria e più di 2€ per l’infanzia,unificando il contributo delle famiglie a un unico costo per tutti i gradi della scuola. Circa il 40% in più rispetto allo scorso anno.
Fecendo qualche rapido calcolo per chi paga la quota massima, ogni 20 pasti un bambino paga 35€ in più. Una famiglia con due figli paga in più circa 52€.
Per i genitori è inaccetabile. Protestano e non si esclude che nei prossimi giorni possano organizzare qualche manifestazione per chiedere che la decisione venga rivista.
A leggere la risposta che il Comune ha inviato ad uno dei genitori sembrerebbe difficile che ciò accada.
“L’aumento di due euro – precisano dal Comune – era già stato applicato l’anno scorso dalla ditta che fornisce i pasti e il Comune era riuscito a far fronte alla quota in più attraverso fondi del bilancio.
Quest’anno l’aumento è passato alle famiglie.
La decisione di fare un unico menù – si legge ancora nella nota del Comune – è stato determinato sempre dalla decisione del Governo di non far mangiare più in refettorio ma nelle singole aule, con aumento dei costi, del personale necessario e delle difficoltà nella distribuzione”.
Una risposta che non soddisfa i genitori che intanto trovano la solidarietà da parte di alcuni partiti dell’opposizione in Consiglio Comunale.
Consiglieri Comunali del Centrosinistra Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e Vincenzo Telesca.
“Da un giorno all’altro e senza alcun preavviso, – si legge in una nota – le famiglie potentine hanno appreso la triste novità del raddoppio del costo della mensa scolastica.
Un fatto grave, soprattutto se consideriamo il periodo di crisi sociale ed economica che consegue alla Pandemia da Covid -19.
All’ interno di questo contesto, appare davvero incomprensibile ed ingiustificabile l’ atteggiamento di un’amministrazione che si limita ad annunciare l’aggravio del costo a carico dei cittadini senza provare ad immaginare delle misure di sostegno (almeno per le famiglie meno abbienti).
Non possiamo tollerare – proseguono i Consiglieri del Centrosinistra – un atteggiamento di questo tipo. Come se non bastasse, la decisione dell’ aumento della tariffa è stata presa unilateralmente dalla giunta ignorando totalmente il ruolo e le proposte del consiglio comunale (e delle commissioni).
Tutto ciò premesso, pretendiamo che si torni a rispettare il ruolo del consiglio comunale: nelle prossime ore – conclude la nota – presenteremo interrogazione urgente all’ interno della quale chiederemo alla giunta comunale di chiarire le motivazioni di questa ennesima umiliazione nei confronti dei cittadini”.
Marco Falconieri (M5S)
“Da quest’anno si applicheranno aumenti del costo della mensa scolastica che graveranno su una fascia ISEE considerata massima di 12 Mila euro annui.
Colpiti soprattutto i nuclei con più figli monoreddito che seppur potendo usufruire del 50% dal secondo figlio in poi vanno incontro ad una spesa certa di 6,24 a pasto con un totale annuo che si aggirerebbe intorno ai 1400 euro annui.
Una decisione di Giunta che tiene in piedi una suddivisione ISEE non al passo con i tempi ed alle difficoltà economiche delle famiglie del capoluogo.
Ci si chiede se fosse stato possibile intervenire differenziando meglio le fasce ISEE che attualmente livellano a 12 mila euro le famiglie inglobandole nell’importo massimo senza distinzione con chi ha la fortuna di avere redditi superiori.
Una scelta dell’amministrazione al governo della città che poteva essere condivisa in sede di Commissione nella quale – conclude Falconieri – si sarebbero potute studiare soluzioni più conformi al principio di capacità contributiva e progressività dettato dall’art. 53 della nostra Costituzione”.