Lunedì 13 settembre 2021 – A pubblicare la notizia su Facebook è stata Emilia Simonetti, sempre molto attenta ai problemi sociali. Ha denunciato un episodio che deve far riflettere perché conferma che siamo davanti ad una vera e propria emergenza sociale. Cosa è accaduto? Racconta Simonetti.
“Ore 5 del mattino, non è spazzatura, né uno straccio o un cane randagio vicino al palo della luce, è una ragazza rannicchiata per terra che ha bevuto troppo e che non riesce a rientrare nella sua macchina.
Qualcuno l’ha accompagnata fin lì e poi è andato via, a pochi metri un bar aperto ma nessuno sembra vedere e sentire niente, sono le 6 finalmente riesce a entrare in macchina e chiede aiuto a qualcuno per telefono, ma rimane ancora sola.
Questo accade a via Parigi, inimmaginabile qualche anno fa, molti sono distratti o indifferenti al fenomeno che viene chiamata movida, ma in realtà è altro.
Qui a Potenza di notte si verificano ripetute situazioni che per la portata e le conseguenze non ci possono vedere passivi, sono i nostri ragazzi a cui dobbiamo maggiore attenzione e presenza come famiglie ed istituzioni”.
“Non ci possono vedere passivi“, scrive Emilia Simonetti.
Purtroppo, dobbiamo ammetterlo, è l’atteggiamento sempre più ricorrente. Siamo passivi perchè riteniamo che tutto sia normale. Perchè siamo convinti che i giovani devono fare certe esperienze per crescere. Perchè siamo ipocriti. Perchè non abbiamo il coraggio di affrontare i problemi quando si può intervenire per fare prevenzione. Perchè non si ha rispetto dell’altro.
Perchè non abbiamo o non vogliamo prendere coscienza che ci troviamo – lo ripetiamo – davanti ad una vera e propria emergenza sociale. I perchè potrebbero continuare
Sempre più spesso ci affidiamo a frasi fatte, a luoghi comuni. Lo facciamo soltanto per metterci a posto con la coscienza e, come probabilmente è accaduto in questo caso, voltiamo la faccia dall’altro lato per non vedere. Per non vedere anche quando ci si trova dinanzi ad una ragazza che fino a pochi minuti prima era a divertirsi insieme a coetanei ed all’improvviso è sola a terra, alla 5 del mattino, colta da malore per le conseguenze di quel divertimento. Sola per strada.
“Non è spazzatura, nè uno straccio o un cane randagio“, scrive Simonetti. Eppure, quella ragazza probabilmente è stata ritenuta tale da chi poteva intervenire, poteva aiutarla ma non l’ha fatto. Una brutta, bruttissima storia, che deve farci riflettere. Semmai avessimo la sensibilità di farlo.