Giovedì 12 agosto 2021 – “In una delle settimane più torride mai vissute, ci tocca prendere atto dell’ennesima lunga ombra che si allunga sulla vita politico – amministrativa della nostra regione”.
Lo sostengono i consiglieri regionali del M5S, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Camela Carlucci.
“Le indiscrezioni del Quotidiano del Sud – proseguono – dipingono un quadro fatto di commistioni e interessi di vario genere: si parla di “reiterate ed illecite collusioni fra pubbliche amministrazioni, professionisti e imprenditori in Basilicata.
Il tutto sarebbe partito – ricordano – a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto l’avv. Raffaele Mario De Bonis Cristalli, finito ai domiciliari per corruzione. In tanti, a vari livelli, sarebbero coinvolti. Non sarebbe risparmiato neppure il dorato mondo del cinema lucano, che per tanto tempo, con i suoi “illustri” rappresentanti, spesso in giro per il mondo a spese dei cittadini, ha rappresentato una sorta di mondo fatato, mentre la Basilicata veniva devastata ed impoverita.
Non vogliamo assolutamente esprimere condanne prima del dovuto – la presunzione di innocenza la teniamo bene a mente – anche perchè non sono ancora chiarissime le notizie che emergono dai quotidiani. Tuttavia – affermano i consiglieri regionali del M5S – non possiamo rimanere silenti di fronte ad una vicenda che rischia di provocare un nuovo terremoto in una Regione che solo qualche anno fa ha visto il suo ex Governatore, l’attuale consigliere Pittella, finire agli arresti per presunti incarichi e concorsi pilotati. Una delle vicende più brutte della storia recente della Basilicata, privata per tanti mesi del suo massimo rappresentante.
La trasversalità politica dei nomi apparsi sui giornali in questi giorni ripropone alcune riflessioni sul consociativismo – chiamiamola pure brama di potere – che – concludono Leggieri, Perrino e Carlucci – caratterizza la vita politico-amministrativa della nostra regione. In un territorio piccolo come il nostro è inevitabile conoscersi tutti, ma non è più tollerabile utilizzare queste conoscenze per raggiungere scopi in maniera illecita a scapito della collettività”.