Lunedì 26 luglio 2021 – Giuseppe Molinari con questa nota che pubblichiamo ricorda quello che avvenne trentacinque anni fa quando una frana sconvolse Senise con le sue otto vittime (quattro bambini) e danni ingenti per l’intera comunità.
“35 anni fa il 26 luglio 1986 – scrive Molinari – fui svegliato presto la mattina verso le 7, da una telefonata di Michele Forastiere, segretario della locale sezione Dc, che mi dette la notizia della tragedia che aveva colpito Senise causata dalla frana della collina Timpone.
Morirono 8 persone: Rocco Gallo e sua moglie Rita,(nella foto),la sorella Linuccia ,il marito Giuseppe, la loro piccola Francesca ed i tre fratellini Pinuccio, Maria e Maddalena Durante.
Rocco Gallo era un consigliere comunale Dc di Senise, aveva ricoperto la carica di assessore ed era componente del direttivo sezionale.
Un giovane emergente proveniente da una famiglia umile, il padre era muratore. Rocco si era fatto da solo, come tanti lucani, con la sua volontà e tenacia aveva conseguito il diploma di geometra ed aveva messo su una piccola impresa.
Sul terreno di quella collina, di proprietà del padre, c’era un casolare che Rocco Gallo aveva legittimamente ristrutturato diventando la sua dimora dove purtroppo ha trovato la morte con la moglie lasciando i suoi due figli Giovanni e Francesco orfani che si salvarono protetti dal corpo dei genitori. Fu quello di Rocco e Rita l’ultimo atto d’amore verso i propri figli.
Sindaco di Senise era Ciccio Bulfaro che insieme alla giunta ed al consiglio comunale si trovarono a fronteggiare quell’emergenza.
Nei giorni e nei mesi successivi non mancò un forte impegno a cominciare dalla regione Basilicata guidata dal presidente Nino Michetti, dal Governo nazionale con la presenza immediata del Ministro della Protezione Civile Giuseppe Zamberletti e di tutti i parlamentari lucani a dare subito una risposta istituzionale.
In pochi mesi il 27 marzo 1987 fu approvata in parlamento la legge 120 detta “Legge Senise”. In essa erano contenuti misure urgenti a fronteggiare l’emergenza nel comune di Senise e di altri comuni interessati da dissesto idrogeologico del territorio.
I partiti, i sindacati, la stessa Dc cogliemmo l’occasione del dopo-frana per ripensare allo sviluppo di Senise e dell’intera area promuovendo incontri e convegni.
La tragedia di Senise, però, doveva essere un monito a tutta l’Italia che non doveva ripetersi più!
Cosi non è stato in questi 35 anni e ciò rende ancora più triste questo giorno pensando alle tante tragedie e morti che ci sono stati.
A 35 anni Senise, per iniziativa del Comune, delle Parrocchie e del giornale online La Siritide che non ha mai spento i riflettori sulla frana di Timpone, fa bene a fermarsi per ricordare”.