Sabato 24 luglio 2021 – Protestano i familiari delle persone ricoverate nelle Residenze Socio Assistenziali per Anziani non Autosufficienti (RASS1) di Tursi. Denunciano l’aumento spropositato della retta giornaliera a partire dal 1 ottobre 2021 che potrebbe arrivare fino a cento euro al giorno.
“Intervenite subito” scrivono in una lettera inviata al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Presidente della Regione, Vito Bardi, e all’assessore Leone.
Di seguito il testo.
“EGREGI POLITICI LUCANI,
a scrivervi oggi sono i parenti delle persone ricoverate nelle Residenze Socio Assistenziali per Anziani non Autosufficienti (RASS1) di Tursi. Ma la situazione d’emergenza è pressoché la stessa in tutta la Basilicata, per cui il nostro messaggio riteniamo possa interpretare bene lo stato di disagio, incredulità e rabbia di tutte le persone che come noi in questi giorni hanno ricevuto una lettera dai responsabili della struttura che ospita i nostri cari.
Con estremo stupore abbiamo appreso che la struttura si vede “costretta ad adottare un adeguamento della retta giornaliera di ricovero” con un notevole aumento della quota, fino ad arrivare addirittura a €100,00 al giorno a partire dal 1 ottobre 2021, diversamente si può ritenere dimessa la persona ricoverata dalla stessa data.
A tutti è sembrato qualcosa di incredibile, forse un errore. C’è stato un giro di chiamate e confronti tra parenti e familiari e, facendo le dovute verifiche, abbiamo scoperto che quell’importo è corretto e che dal 1 ottobre molte famiglie rischiano di sprofondare in una situazione di sgomento senza precedenti, con ripercussioni a livello economico, sociale e psicologico.
Noi non sappiamo chi e se c’è qualcuno in Basilicata che possa permettersi quei costi, pensiamo siano davvero in pochi, ma la cosa che ci sorprende è che la politica, a tutti i livelli, non si sia espressa in modo chiaro e univoco sulla questione.
Chi scrive e sottoscrive la presente non è gente che fa politica, anzi, spesso vota in silenzio perché troppo impegnata a lavorare o a prodigarsi in tutti i modi per arrivare a fine mese, avendo la maggior parte di noi una famiglia da mantenere, tanto più nella perdurante pandemia. Ma di fronte a queste situazioni non è possibile restare in silenzio.
In Basilicata sono ricoverate nelle varie sedi circa 4000 mila persone in ben 82 strutture che danno lavoro a circa 2000 dipendenti. Siamo difronte quindi ad una situazione allarmante che va affrontata e risolta al più presto. Se c’è la volontà di farlo.
Ci sono alcune domande che tra di noi ci facciamo e alle quali ci piacerebbe avere una risposta: nelle altre regioni come hanno gestito la situazione? Possibile che i familiari paghino questi importi per mantenere i loro cari nelle strutture? È un problema solo della Basilicata? Perché siamo arrivati a tanto? Non si poteva intervenire prima? Oppure non si vuole intervenire? Oggi rivolgiamo queste domande alla classe politica che ci governa a tutti i livelli, con la speranza di avere delle risposte e un intervento che risolva la questione e consenta ai nostri cari di continuare a riposare nelle Residenze dove personale qualificato si prende cura di loro.
Per questo chiediamo al Ministro della Salute on. Speranza di intervenire. Al presidente della Regione Bardi di farci sapere cosa ha intenzione di fare. All’Assessore alle Politiche della Persona Leone di ascoltare le nostre parole.
Dietro a 4000 persone ricoverate ci sono tante famiglie che attendono una risposta. Non si possono trasformare gli anziani in un problema. Quegli anziani sono i nostri genitori, i nostri zii, i nostri nonni. Certi di una vostra risposta restiamo in attesa di sapere cosa dobbiamo dire ai nostri anziani. Ed è soprattutto per loro che chiediamo pubblicamente di intervenire”.