Venerdì 23 luglio 2021 – Reazioni dal mondo politico e di segno contrastante all’elezione del Sindaco di Colobraro, Andrea Bernardo, a Presidente dell’Anci Basilicata.
GLI AUGURI DI BARDI AL NEO PRESIDENTE
“Faccio gli auguri più sentiti di buon lavoro al neo presidente dell’Anci, Andrea Bernardo. Sono certo che saprà guidare con serietà e autorevolezza l’associazione dei comuni in un tempo molto difficile per le amministrazioni locali.
Per superare queste difficoltà abbiamo la necessità di stare tutti dalla stessa parte, Regione, comuni e province.
Il Governo regionale è impegnato concretamente a realizzare azioni capaci di far riprendere lo sviluppo della Basilicata e delle sue 131 comunità. In questo viaggio vogliamo avere una stretta e serrata interlocuzione con i comuni consapevoli come siamo che rappresentano la spina dorsale del sistema amministrativo e il primo sportello a cui i cittadini rivolgono le loro richieste.
Sono certo che Bernardo saprà confrontarsi con lealtà e impegno nell’interesse generale delle nostre comunità. Abbiamo davanti sfide difficili che vogliamo superare nel migliore dei modi”.
GUARINO: LA SCELTA CONDIVISA DI BERNARDO ALL’ANCI FRUTTO DI UNO SPIRITO DI REALE COMUNIONE DI INTENTI “Aver condiviso con i Sindaci del Direttivo sentiti anche gli altri amministratori comunali e partecipato attivamente alla scelta di eleggere Presidente dell’Anci, Andrea Bernardo, è per noi motivo di grande soddisfazione ed orgoglio partendo dalla esigenza di dare una guida stabile ad un organismo che ha nel suo DNA il senso di appartenenza e di disponibilità verso i bisogni dei cittadini”. Lo ha dichiarato questa mattina, Rocco Guarino, Presidente della Provincia di Potenza e Sindaco di Albano, intervenuto ieri all’assemblea anche a nome dell’Upi Basilicata. “L’Anci non è solo una sigla, come l’UPI per le Province, ma un momento utile di confronto e di continua difesa delle identità locali e l’esperienza di Bernardo va in questa direzione ed in quella che, come ha anche affermato anche il Presidente della Regione, deve garantire una comunione di intenti per superare le difficoltà del momento stando tutti insieme dalla stessa parte. Lo sviluppo di una Regione – ha aggiunto Guarino - si garantisce anche evitando contrapposizioni tra aree più forti ed aree deboli, anzi, lo si aiuta e promuove, proprio nella logica solidaristica e di piena mutualità che ci ha portati ad essere identificati come modello di condivisione delle buone e delle cattive sorti dei nostri territori. L’Anci di Bernardo nel solco del buon lavoro svolto negli anni da Salvatore Adduce, andrà sicuramente in questa direzione e noi, anche come Province, daremo una mano a rafforzare il senso di unità e di solidarietà reale”.
Per Italia Viva si è trattato "dell'ennesimo strappo e braccio di ferro ai danni del bene della Basilicata" "Il metodo di condurre e pilotare la vicenda politica - sostengono in una nota i Coordinatori Regionali e Provinciali di Italia Viva - lo riteniamo errato e divisivo oltre che inadeguato. Si rischia di innescare l’indebolimento dell'associazione dei sindaci in un tempo così problematico nel quale le amministrazioni locali devono continuare, invece, a essere baluardo coeso a difesa delle rispettive comunità. Noi non ci stiamo, saremo piuttosto sempre con chi, come noi, è disposto a costruire e non a distruggere, a unire e non a dividere.
Pur nel rispetto del regolamento, – denunciano i rappresentanti di Italia Viva – ha prevalso un interesse minoritario a discapito di quello generale, tanto da far apparire l’azione strumentale e opportunistica e, sia che si vinca o che si perda che lo faccia il centro destra o che lo applichi il centro sinistra, appare essere un metodo fuori dal tempo. I 21 sindaci componenti di un Direttivo, nato per evitare vuoto di poteri, hanno deciso di assumersi la responsabilità del nuovo presidente regionale dell’Anci, a fronte di una platea di oltre 100 sindaci che chiedeva di poter partecipare alla scelta”.
Nella nota si fa riferimento al documento sottoscritto da 33 Sindaci e dall’accordo raggiunto in occasione dell’elezione di Adduce che sarebbero stati ignorati, denunciando che “è caduto nel vuoto l’appello di Italia Viva e di tutte le forze riformiste della Basilicata che, insieme al Psi, – ribadiscono – avevano chiesto formalmente di non procedere a eleggere il presidente dell’Anci all’interno della ristretta cerchia del Direttivo, ma di farlo nella più ampia platea dell’assemblea congressuale, dopo le elezioni amministrative di ottobre.
Appaiono evidenti l- prosegue la nota – le incongruenze di una coalizione che lascerebbe presagire un asse preferenziale PD e Cinque Stelle, che non è la strada che noi auspichiamo. Vorremmo provare a respirare aria nuova di riformismo vero e di collegialità praticata. Sicuramente non stiamo e non staremo, come Italia Viva, col cappello in mano. Esigiamo il rispetto nelle idee, nelle proposte e nelle rappresentanze, ad ogni livello, e lavoreremo per costruire le condizioni di un reale protagonismo delle forze politiche liberali, riformiste e moderate, sempre in contesti che vedano prima la costruzione e non la distruzione”.