Lunedì 5 luglio 2021 – Un drappo rosso sugli alberi delle barche a vela che ieri, domenica 4 luglio, sono uscite in mare da Policoro e da Maratea per partecipare al flash mob“10.000 vele contro la violenza sulle donne. Cambiamo rotta insieme!“, organizzato a livello nazionale per dire basta alla violenza maschile sulle donne.
L’iniziativa, che ha ottenuto grande successo per il numero di partecipanti sia a Policoro che a Maratea, è stata promossa dall’Associazione di Promozione Sociale 10000 Vele di Solidarietà in partenariato con la Lega Navale Italiana e la Rete Nazionale Antiviolenza Reama di Fondazione Pangea Onlus.
A Policoro, con la collaborazione del porto turistico “ Marina di Policoro- gruppo Marinedi”, Nova Siri Genetics e Avis, erano presenti l’assessora del Comune di Matera, Tiziana D’Oppido e la dottoressa Caterina Rotondaro responsabile dello sportello di ascolto e la casa rifugio di Matera.
Sulla sua barca il Sindaco di Policoro Enrico Mascia con l’assessora Maria Teresa Prestera. Ha partecipato anche il circolo velico lucano con gli allievi della scuola.
A Maratea, grazie alla collaborazione della Pro Loco La Perla, Associazione, il Coordinamento Rosa, l’Associazione Amici di Maratea e Forum delle Associazioni di Maratea, erano presenti il Sindaco, Daniele Stoppelli, e il presidente della Pro Loco, Pierfranco de Marco.
L’evento ha avuto il sostengo della Commissione regionale pari opportunità, che è intervenuta anche con la presenza della Presidente Margherita Perretti e le commissarie che sono state ospitate sulle imbarcazioni.
Il mondo della vela e in genere tutto il mondo nautico, ha voluto mandare un forte segnale per dire basta alla violenza sulle donne e al femminicidio.
Ogni tre giorni una donna viene uccisa per mano di un uomo, compagno, marito o ex: di fronte a questo stillicidio occorre scuotere le coscienze collettive con ogni mezzo, simbolico e non, perché di violenza non diventi l’ennesimo episodio da archiviare come fatto di cronaca.
Per porre fine a tutto questo – è il messaggio lanciato con la manifestazione – serve un “cambio di rotta”: culturale, in primis, perché la violenza basata sul genere è un fenomeno che trae le sue radici da lontano e da una concezione della donna come qualcosa da possedere.
Questo cambio di rotta deve essere compiuto tutti insieme, donne e uomini, senza schieramenti di parte, pregiudizi o pensieri divisivi, come in un buon equipaggio, ognuno con le proprie caratteristiche, lavora all’unisono per il raggiungimento di un risultato comune.