Domenica 4 luglio 2021 – “Ma in Basilicata la Corte dei Conti dov’è? Dopo tutte le violazioni relative a incarichi regionali, il nuovo modello organizzativo della Regione è uno spregio alle norme che separano il potere politico da quello amministrativo”.
È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Si ignorano anche le regole base del governare in democrazia: si è amministratori pro tepore, non padroni o monarchi.
È quanto mai necessario – continua Summa – che gli organi terzi deputati a garantire il rispetto delle norme debbano attivarsi a garanzia della legalità. È imprescindibile che ogni organo per propria competenza eserciti il proprio ruolo, sia esso Tar, Corte dei Conti o Procura .
La Basilicata da lungo tempo incede sulla sottile linea di abuso del potere politico, un modus operandi invasivo anche in ambiti non di competenza politica, quali la gestione degli enti pubblici a partire dalla sanità.
Le pressioni per far dimettere il direttore generale dell’Asp sono di una gravità inaudita – aggiunge il leader sindacale -.
I direttori generali sono nominati attraverso un avviso pubblico, la cui permanenza è legata alla valutazione e il rispetto degli obiettivi di perfomance non di certo al gradimento degli assessori di turno e tanto meno del presidente della giunta regionale.
Per questo e altre lacune di programmazione e visione da parte dell’esecutivo regionale diciamo: giù le mani dalla sanità, no al deprecabile utilizzo delle risorse destinate al diritto alla salute dei lucani per coprire dissesti vari.
Anziché avviare guerre di “religione” per occupare postazioni di comando, la giunta provveda a programmi e a interventi sulla sanità ormai al collasso. Il settore salute mentale versa in una condizione di implosione con tutti i servizi chiusi, le sale operatorie ancora chiuse nella Asm solo alcuni degli accadimenti recenti in cui diritto alla salute è di fatto negato.
La funzione della politica e di chi ne è incaricato – conclude Summa – è quella di operare responsabilmente, nel rispetto della Costituzione per affermare i diritti di cittadinanza. La conoscenza della Costituzione e dei suoi principi dovrebbe essere il prerequisito per assumere funzioni di governo. Bisogna ritornare alle basi dell’agire politico e del vivere comune”.