Lunedì 28 giugno 2021 – “Prima Cappiello, poi Cicala, ora Zullino; le enormi difficoltà cui giornalmente è sottoposta la stessa Merra, obbligano forse ad una radicale, sana e schietta riflessione di partito”.
Così scrive in una nota l’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti, Donatella Merra (foto di copertina).
“A che gioco stiamo giocando? A che gioco sino ad oggi si è giocato? – si chiede -. Da quando sono in questo partito, nel quale ho creduto e credo, ho assistito inerme agli effetti di un ingranaggio interno letalmente autodistruttivo: il primo segretario regionale emarginato; poi la fase persecutoria contro i Cicala, ed ora Zullino.
Una macchina del fango che troppo spesso parte dall’interno stesso del partito e che ci sta consumando. Le resistenze a cui poi nel suo operato è quotidianamente sottoposto l’assessore Merra non occorre narrarle, le lascio al vaglio dei più attenti analizzatori delle dinamiche politiche.
Ma la macchina più letale – prosegue – resta quella del fango. Si sa, il fango si scioglie con l’acqua e si sgretola al sole, e non lo dico, in questo contesto specifico, solo per la conoscenza che ho della persona e del politico Zullino, e neanche perché ho letto attentamente gli atti del caso, come altri anche più esperti di me hanno fatto; lo dico perché questa lotta fratricida non giova e non gioverà né alla politica, né all’operato amministrativo ed istituzionale di tutti gli esponenti di partito.
Non serve poi essere politici navigati per osservare come questi fatti accadano troppo spesso alla vigilia di appuntamenti elettorali, senza ingenuamente dimenticare che sono proprio i più importanti e grandi Comuni del Vulture al centro delle prossime tornate elettorali.
Scenari tristi si consumano fra autorevoli assordanti silenzi.
In questo partito, pur nato con solidi principi e le migliori intenzioni in questa nostra terra di Basilicata, siamo tutti davvero considerati risorse umane e politiche preziose per il bene comune? Se così non è – conclude Merra – dovremo prenderne atto”.