Sabato 22 maggio 2021 – Stamane, sabato 22 maggio davanti l’ingresso B dello stabilimento Stellantis di Melfi (ore 10), manifestazione indetta da Cgil, Cisl Uil Confsal Ugl di intesa con le organizzazioni di categoria dei metalmeccanici.
Tutte le forze sociali, le rappresentanze, datoriali e sindacali, – si legge in una nota congiunta – sono chiamate alla mobilitazione e spingere all’unisono affinché il Governo Regionale di Basilicata intervenga con forza nei confronti del Governo nazionale.
Rivendichiamo – sostengono i responsabili sindacali – che non si arretri di fronte ai disinvestimenti di Stellantis, con una visione strategica di lungo respiro che coinvolga l’intero Sud con un aumento della competitività infrastrutturale, a salvaguardia dei lavoratori tutti nel rispetto degli impegni assunti.
Ci aspettiamo che il Governo vigili sul rispetto da parte dell’azienda degli impegni assunti sugli investimenti e sul mantenimento dei livelli occupazionali nonché degli standard qualitativi del lavoro con la sottoscrizione di una linea di credito statale per oltre 5,6 miliardi di euro destinata alle attività nazionali del gruppo FCA.
Ricordiamo che gli impegni assunti riguardano il proseguimento dell’attuazione dei progetti industriali; l’avvio di investimenti ulteriori; l’impegno a non delocalizzare la produzione dei modelli di veicoli oggetto di industrializzazione nell’ambito del piano; il raggiungimento della piena occupazione entro il 2023, senza ricorso ad ammortizzatori sociali.
Preoccupano le prime dichiarazioni in merito dell’attuale Governo, che in risposta a interrogazioni parlamentari, afferma per bocca del ministro Giorgetti che “la riorganizzazione in corso nel gruppo Stellantis ricadono in un ambito privatistico in cui non si può intervenire”.
Questo atteggiamento attendista e neutralista del governo italiano è un drammatico errore e cozza in maniera lampante con l’interventismo state francese che ha chiesto almeno 4 anni di tutela dei livelli occupazionali.
Siamo seriamente preoccupati: a rischio c’è non solo il mantenimento della capacità produttiva e di innovazione ma soprattutto la tenuta occupazionale di un settore strategico e trainante dell’economia del nostro Paese.
La politica italiana – prosegue la nota sindacale – deve tempestivamente mettere in campo tutte le azioni necessarie a proteggere e, ancor più, a rilanciare lo sviluppo dell’ automotive disinnescando il rischio di una grande frattura sociale che aumenterebbe, peraltro, diseguaglianze tra classi e territori.
La zona industriale di Melfi con l’indotto Stellantis è il banco di prova di una reale volontà di questo governo di avere il Mezzogiorno come priorità delle politiche di sviluppo.
E ciò può avvenire solo utilizzando tutte le risorse a disposizione, PNRR compreso, per un organico piano di rafforzamento di tutti i siti produttivi dell’auto nel nostro paese cogliendo la sfida dei processi in atto di trasformazione della mobilità sostenibile.
Non è accettabile nessun ridimensionamento della capacità produttiva dello stabilimento di Melfi e di tutto il sistema di fornitura e logistica del suo indotto, dove avviene la produzione della metà dei veicoli prodotti in Italia, da FCA prima e da Stellantis poi.
È nel presente che si decidono le sorti del futuro della Basilicata. Dunque, nell’immediato – chiedono i responsabili sindacali – devono essere aperti tavoli di confronto tra sindacato e governo per affrontare alcune questioni delle politiche industriali locali e nazionali che devono necessariamente interagire con il PNRR e le altre fonti di finanziamento europee.
Chiediamo di creare un polo scientifico regionale tra il campus di ricerca di Melfi, l’Università degli Studi della Basilicata ed ENEA per migliorare la competitività nella ricerca strategica. quale un polo di ricerca per celle combustibili a idrogeno, coinvolgendo Stellantis, Eni e Total e attingendo proprio dalle risorse previste dal Pnrr.
Per quanto attiene all’area industriale di Melfi è necessario istituire un tavolo di confronto permanente in Regione Basilicata per affrontare tutte relative criticità; sono necessarie opere di urbanizzazione dell’area industriale di Melfi e di miglioramento dei servizi alle migliaia di operai che ogni giorno vi transitano.
Spingeremo per accelerare gli interventi già previsti per la linea ferroviaria di Melfi, il miglioramento delle linee esistenti e la realizzazione di nuove opere ferroviarie, nell’accordo stipulato tra Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana.
Pensiamo che la contingenza della ristrutturazione produttiva della Stellantis, quarto gruppo auto su scala mondiale, debba essere assunta dalla Regione nel suo complesso come occasione per riportare il confronto sindacati, istituzioni governative e casa automobilistica al centro delle questioni di nuova strategia dell’automotive, con grande capacità di comprensione e di compartecipazione al rilancio del comparto.
La nostra idea: organizzare una iniziativa valida, documentata, affidabile e ricorrente, anche con l’apporto delle confederazioni sindacali locali e nazionali, che affermi e valorizzi la centralità per il Paese del “modello Melfi”, come polo di eccellenza, come frontiere dell’industria, come luogo di alta cultura produttiva e di relazioni industriali, come distretto sociale e quindi come motore dello sviluppo nella post-globalizzazione.
Una iniziativa regionale di vasta portata che traduca questa idea del ‘modello Melfi’ in progettualità condivise ed in decisioni concrete inserite nella destinazione delle risorse rivenienti dal PNRR e da altri canali per accompagnare il processo di consolidamento di Stellantis e del modello auto- motive di Melfi e del Mezzogiorno.
Occorre un vero Piano strategico Basilicata-Distretto manifatturiero automotive declinato nei diversi ambiti urbanistico-territoriale-ambientale.
La Regione deve giocare un ruolo assolutamente nuovo e preminente nella concreta definizione delle esternalità e dei fattori di convenienza intorno al polo automotive di Melfi, con interventi consistenti nelle diverse e progressive risorse europee e con ogni altra posta finanziaria importante.
La sfida dei motori sostenibili dall’elettrico all’idrogeno – conclude la nota dei responsabili sindacali – è un vero banco di prova per creare un ecosistema funzionale, un set di servizi, per offrire all’utenza auto del nostro tempo tutto ciò che serve per scegliere di guidare una vettura a basso consumo energetico.
Alla manifestazione parteciperanno anche i lavoratori dell’indotto.