Venerdì 23 aprile 2021 – Si rivolge alle famiglie la Fism (Federazione Italiana Scuola Materna) a sostegno di una petizione con la quale si chiede al Governo di garantire gratuità e parità scolastica.
Una battaglia civile che la Fism, alla quale aderiscono oltre novemila scuole, sta portando avanti da anni e che ora si concretizza con un invito alle famiglie a sostenere una iniziativa che si fonda su un principio sancito dalla Costituzione Italiana che prevede che a ciascuna famiglia venga parità di trattamento, nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale.
“La FISM Nazionale, da sempre impegnata a sostenere le scuole associate, – si legge nella lettera inviata alle famiglie – è convinta che occorra agire urgentemente per attivare tutte le azioni volte a raggiungere una effettiva parità, obiettivo importante e ormai non più procrastinabile, indispensabile per il superamento dell’ingiustizia che oggi le famiglie, i bambini, il nostro personale, subiscono.
Garantire a ciascuna famiglia parità di trattamento, nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale è – si afferma – obiettivo prioritario di questa mobilitazione educativa e sociale”
Cosa chiede la Fism al Governo, al Parlamento e alle istituzioni?
Chiede “un vero disegno che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese (attualmente sulla soglia delle 400.000 nascite annue) e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento 0 – 6, in particolare per le scuole dell’infanzia, senza discriminazioni fra chi, in diverse forme, offre un servizio pubblico.
Siamo convinti – si sostiene nella lettera inviata alle famiglie – che sia una risposta necessaria anche come argine alla crisi delle nascite, al sostegno alla genitorialità e alla parità di genere che la FISM con circa 9000 realtà tra scuole dell’infanzia paritarie no profit, nidi integrati e sezioni primavera, chiede con forza e da tempo, anche con la forza dei dati: 40.000 dipendenti coinvolti e circa 500.000 bambini.
C’è da aggiungere che le 9000 realtà educative della FISM sono pronte ad essere una leva di investimento di grande valore sociale.
Le nostre Scuole – sostengono i dirigenti della Fism – sarebbero in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, se adeguatamente finanziate, contribuendo a consentire uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età zero-tre anni, di cui l’Italia è carente e garantendo il mantenimento del segmento tre- sei anni!.
Offerta che la famiglia ci chiede sempre con maggior insistenza.
Raggiungere questo obiettivo – conclude la nota della Fism – comporta un intervento economico importante da parte dello Stato“.