Lunedì 12 aprile 2021 – “Pur apprezzando la buona intenzioni di velocizzare finalmente la lenta campagna vaccinale, atteso che la Basilicata è inesorabilmente agli ultimi posti nella classifica delle regioni, la scelta di Bardi e Leone di vaccinare senza prenotazione tutti i cittadini lucani di età compresa tra 60 e 79 anni si è rivelata davvero insensata”.
È quanto si legge in una nota di Articolo Uno Basilicata.
“Infatti, dopo l’annuncio che ci si poteva vaccinare senza prenotazione, centinaia di persone si sono presentate alle tende del Qatar, a discapito della stessa sicurezza.
La mancanza di programmazione ha favorito insensatamente assembramenti e potenziali rischi di contagio, in una Regione che negli ultimi giorni supera il 17% tra campioni processati e positivi, altro triste record.
Risulta incomprensibile non aver organizzato al meglio ogni operazione utile a prevenire assembramenti ed a garantire la sicurezza dei cittadini che si sono recati alla struttura, facendo affidamento sulle basilari regole di sicurezza che chi amministra la cosa pubblica avrebbe dovuto garantire.
Invece assistiamo con sconcerto a scene simili ad una bolgia infernale: ore di fila, cittadini ammassati, gente in balia dell’incertezza e dell’approssimazione del governo regionale, traffico paralizzato anche per l’accesso al Pronto Soccorso, con tante persone che rinunciano, nonostante molti siano giunti da comuni lontani.
Le dichiarazioni del Presidente Bardi, che definisce “un successo” l’iniziativa hanno il sapore della beffa, e sembrano quasi un ossimoro.
Ormai è innegabile che la gestione dell’intera fase emergenziale in Basilicata si è rivelata un clamoroso insuccesso, mettendo a nudo tutti i limiti del governo regionale, le cui scelte si sono caratterizzate solo per approssimazione, incertezza e casualità. Solo l’esigua densità della popolazione ha evitato un disastro.
Auspichiamo che la campagna vaccinale possa proseguire con il minor aggravio per i cittadini, specie quelli fragili, e che. oltre che nei due capoluoghi, le vaccinazioni avvengano, d’intesa con le strutture territoriali dei medici di base, presso il domicilio delle persone interessate o comunque nei comuni di loro residenza”.