2 aprile 2021 – Dopo la manifestazione svoltasi davanti al Centro Oli di Viggiano su iniziativa di Cgil Cisl Uil, i lavoratori si sono trasferiti davanti alla sede della Regione a Potenza con un presidio ed un’assemblea permanente “affinché, in questa Regione, si possa riaffermare il diritto non solo al lavoro ma al buon lavoro, il diritto al rispetto delle regole e il diritto al dialogo e al confronto tra le parti”.
Lo si sostiene in una nota della Fim, Fiom e Uilm con la quale si sostiene che “il petrolio è una risorsa della nostra comunità, e le comunità vanno rispettate, non solo attraverso le royalty e/o le finte compensazioni, perché il rispetto ha un valore assoluto e va al di là degli utili e dei profitti”.
All’Eni i rappresentanti sindacali chiedono che abbia “rispetto del territorio, dei Lavoratori e degli accordi sottoscritti“
Alla multinazionale si chiede:
di non lasciare indietro nessuno, applicando perentoriamente le regole condivise senza interpretazioni unilaterali che stanno determinando tensioni e arretramenti normativi e salariali fra i lavoratori del Centro Oli di Viggiano;
di sedersi ai tavoli di confronto sindacali convocati dalle istituzioni regionali o territoriali;
di dialogare con i Lavoratori attraverso le Organizzazioni Sindacali – con tutte le Categorie di CGIL CISL e UIL – senza l’invio di “pizzini” in cui vengono illustrate o raccontate menzogne, e, cosa peggiore, essendo consapevoli che quelle sono menzogne;
di confrontarsi, e questo significa crescere, significa valorizzare, significa lavorare per migliorare ed accrescere il valore del lavoro;
di applicare il patto di sito e non trovare scorciatoie avallate anche da coloro che vivono di conflitto di interessi in questa Regione.
I responsabili sindacali di Fim, Fiom e Uilm con la nota affrontano anche la complesa vicenda che interessa i dipendenti della Termotecnica.
A riguardo chiedono all’Eni “d’imporre immediatamente all’azienda, in relazione al cambio di appalto Ram/Termomeccanica iniziato a settembre 2019, il rispetto delle regole, il rispetto dei trattamenti economici dei lavoratori, il rispetto delle professionalità, insomma il rispetto della dignità dei Lavoratori in quanto tali.
Se Termomeccanica, o chi per lei, – prosegue la nota – immagina, venendo da cosi lontano, di prestarsi al ruolo di apripista per la cancellazione del patto di sito, di imporre le regole del caporalato, del mercato libero, sarebbe opportuno spiegare a costoro, che all’interno del Centro Oli di Viggiano ci sono delle regole condivise da Eni, dalle Organizzazioni Sindacali e dalla Regione Basilicata che vanno assolutamente onorate e rispettate.
Se così non fosse, vista la vastità del Mondo del petrolio, Termomeccanica dovrà farsene una ragione e decidere di imporre le proprie regole lontano dal Centro Oli di Viggiano”.
I rappresentanti sindacali chiedono al Presidente Bardi “il ripristino delle regole per riaffermare il valore del patto di sito, del confronto sindacale che è sale di ogni società; e ad Eni che, soprattutto negli ultimi anni si è tirata fuori da ogni responsabilità, di adeguarsi al ripristino di un’interlocuzione se vorrà continuare ad estrarre nella nostra terra perché il petrolio non è di una parte, o del singolo, ma è dell’intera comunità lucana.
È per questo che chiediamo al Presidente Bardi – si afferma nella nota – di far sentire la propria voce sulla questione petrolio in Basilicata, di far sentire la propria voce nei confronti di chi elude le regole, le norme e soprattutto di chi vuole imporre regole immorali che calpestano i diritti e la dignità dei lavoratori”.
Nella foto di copertina: la manifestazione davanti al Cova di Viggiano